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Per tutti i titoli delle aziende dell'S&P/Mib è stata una seduta in profondo rosso, fatta eccezione per le Snam che hanno limitato i danni all'1,4%. Lo scivolone del prezzo del greggio ha fatto precipitare le Saipem (-15,2%) e le Eni (-9,6%), ma anche le Tenaris (-10,85%). Telecom Italia, arretrando del 10,8%, è piombata sotto la soglia di un euro per la prima volta nella storia della società, post fusione con Olivetti. Non è mancata una sospensione per eccesso di ribasso. Intensi gli scambi con oltre 250 milioni di azioni passate di mano pari a circa l'1,5% del capitale ordinario. Pesante anche Ti Media (-8,09% a 0,09 euro) e tra i telefonici seduta nera per Tiscali (-13,91%) e Fastweb (-8,91%). Tra i media Rcs ha perso l'8,49% e Mediaset il 6,5 per cento.
A Francoforte sono crollate del 37,4% le Hypo Real Estate, sul timore che la banca specializzata in mutui possa fallire, nonostante i prestiti ponte di altri istituti. Peraltro anche le azioni di Deutsche Bank e di Commerzbank sono precipitate rispettivamente del 9,62% e del 16,08%. Hanno fatto male comunque anche le azioni del settore auto, come Daimler (-14,55%).
Sulle altre piazze mondiali il quadro è stato ugualmente drammatico. La Borsa di Dublino è scivolata del 7% nel primo pomeriggio, sulla scia delle altre piazze europee. I titoli delle maggiori banche irlandesi hanno subito forti perdite nonostante il provvedimento varato dal governo la scorsa settimana per garantire al 100% i depositi bancari dei sei maggiori istituti. L'Allied Irish bank ha perso il 10%, la Bank of Ireland il 14%, l'Anglo Irish bank il 20% e la Irish Life e Permanent il 24%.
Colata a picco anche la Borsa di Mosca: l'indice Rts sprofonda sotto i 900 punti e scivola del -16% alle 15.33 italiane a 899,25 punti, dopo due "stop and go" in quello che si presenta come l'ennesima giornata nera. Il primo blocco delle contrattazioni - nella mattina - si è protratto per un'ora, il secondo per due. L'altro indice Micex è bloccato una terza volta, dopo essere sceso a 743,96 punti (-19,53%). Il calo dei prezzi delle azioni in borsa ha raggiunto il 15-33%.
E sono stati guai per le Borse anche in Sud America. In Brasile gli scambi sono stati sospesi per ben due volte sulla piazza di San Paolo, dove l'indice generale ha segnato flessioni superiori al 15%. Nel frattempo la divisa locale, il real, è caduta del 7 per cento circa sul dollaro, a livelli che non si registravano da quasi due anni. In Messico l'indice Ipc crolla del 9,8 per cento, in Argentina l'indice Merval dell'8,3 per cento. In Cina la Borsa registra una caduta del 6,9 per cento mentre la piazza colombiana cede il 4,5 per ceto.