In una notte che restera' storica, il Senato ha approvato con una schiacciante maggioranza, 75 voti favorevoli e 24 contrari, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari per stabilizzare il sistema finanziario americano. Un messaggio forte dunque, che aumenta le pressioni sui deputati ad approvare questo progetto quando arrivera' alla loro Camera, non piu' tardi di venerdi'.
In Aula, fin dalle prime ore della sera, si respirava un'atmosfera elettrizzata. A un certo punto si e' visto il Senatore Barack Obama scherzare animatamente con Hillary Clinton. Poco dopo il candidato democratico si e' recato nella sezione repubblicana per salutare il suo avversario, John McCain, che lo ha accolto pero' con una certa freddezza. Anche Joe Biden, il candidato alla vicepresidenza era in aula. Unico senatore assente, Ted Kennedy, a Boston per curarsi dalla malattia che lo ha colpito pochi mesi fa. Tutti i protagonisti di una delle piu' avvincenti corse elettorali della storia hanno poi votato a favore del piano.
Alla Camera non sarà una passeggiata nonostante le modifiche
Washington, le principali capitali mondiali e i mercati globali hanno tirato cosi' un sospiro di sollievo. Con un'unica ombra: nonostante tutto, e dopo la bocciatura e la grande paura di lunedi' scorso, quando e' sembrato che il mondo potesse crollare, il passaggio alla Camera non sara' ne' facile ne' automatico. Il piano del Senato infatti aggiunge altri 150 miliardi di dollari al progetto iniziale in tagli fiscali e prevede un forte aumento delle garanzie sui depositi bancari. Se le nuove misure soddisfano i repubblicani, che avevano votato in massa contro il piano, potrebbero allontare molti democratici. Per questo con il successo di ieri al Senato, questo piano, cruciale per evitare che l'economia americana precipiti in una pesante recessione, resta lo stesso appeso a un filo. Al punto che la leadership democratica alla Camera ha fatto sapere che in mancanza di una maggioranza certa, il voto potrebbe slittare ancora.
C'e' tuttavia da segnalare un fatto nuovo, foriero di ottimismo: nelle provincie lontane della democrazia americana il vento è cambiato. Dopo le conseguenze in Borsa del voto negativo di lunedi' e dopo che 1.300 miliardi di dollari di risparmi sono andati in fumo, ieri sono giunte in Congresso migliaia di lettere a favore del piano di aiuti e non contro: "Abbiamo avuto messaggi chiari dalle nostre basi elettorali: i concessionari auto, i piccoli costruttori, i negozianti, tutti soffrono per la difficoltà di avere accesso al credito e chiedono azione" ha dichiarato Jon Kyl, Senatore dell'Arizona poco prima del voto di ieri notte. Anche l'AARP, l'associazione dei pensionati americani, che raccoglie 40 milioni di associati ha preso una posizione netta:" i risparmi dei pensionati stanno sparendo, si ha paura per il destino dei conti in banca. Chiediamo un'azione decisa per proteggere i nostri 40 milioni di membri" ha dichiarato il Presidente dell'AARP Bob Novelli. Che ha poi aggiunto: "almeno 110.000 membri hanno inviato email ai loro deputati e senatori chiedendo loro di fare qualcosa per questa crisi". Nuove pressioni dunque, che potrebbero fare la differenza. " Molta gente ha capito che il pericolo è reale. Alcuni di noi hanno fatto la figura dei duri votando contro e ora, dopo la spavento potranno cambiare il voto senza troppi problemi elettorali. Anche perché le chiamate ai nostri uffici erano prima al 90% contrarie, oggi sono mediamente al 50% e in molti casi al 90% favorevoli al piano".
Le principali modifiche al piano Paulson
I principali cambiamenti del piano riguardano l'aumento del livello dei depositi garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) da 100.000 dollari a 250.000 dollari. Questo aumento avra' un costo aggiuntivo per le polizze delle banche e potra' costare di piu' allo Stato, ma e' stato accolto bene da tutti, soprattutto dai risparmiatori che temono per i loro conti correnti.
Il pacchetto di riduzioni fiscali, distribuito lungo un periodo di dieci anni, restera' il piu' controverso, soprattutto perche' potrebbe alienare alcuni democratici fiscalmente responsabili alla Camera, parte del movimento dei Blue Dogs. La misura prevede fra l'altro di moderare l'impatto dell'alternative minimum tax, che ha colpito ferocemente la classe media. Concedera' inoltre deduzioni fiscali speciali per progetti di ricerca e sviluppo soprattutto nel settore hi tech e farmaceutico. Il valore di questo piano e' di 150.5 miliardi di dollari che si aggiungono ai 700 miliardi originari. Un senatore inoltre e' riuscito a far "agganciare" il progetto a un altro suo disegno di legge che impone ai datori di lavoro di equiparare le malattie mentali a quelle fisiche contratte sul lavoro con responsabilita' per l'azienda di rimborsare una parte delle spese di ospedale. Il piano, che originariamente era contenuto in due pagine e mezzo, per salire a cento pagine alla Camera e' diventato a questo punto di 400 pagine. Ma e' passato, e questo ora e' l'importante.
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