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I nuovi media e lo "scribacchino teenager" che sorprende la City

di Andrew Edgecliffe-Johnson

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NEW YORK – Una relazione redatta da un quindicenne – che doveva ancora nascere quando l'ex cancelliere britannico Nigel Lawson liquidò gli analisti londinesi tacciandoli di essere "scribacchini adolescenti" - è attualmente oggetto di grande interesse e analisi da parte dei dirigenti dei media e degli investitori di mezza età. Gli analisti del settore media Europa della Morgan Stanley avevano chiesto a Matthew Robson, uno degli stagisti interni della banca proveniente da una scuola di economia di Londra, di descrivere le abitudini mediatiche dei suoi amici. Il suo resoconto si è rivelato essere "uno spaccato tra i più chiari, approfonditi e interessanti che si siano mai visti, e così abbiamo deciso di pubblicarlo" ha spiegato Edward Hill-Wood, a capo del team di ricerca.

Le reazioni al rapporto del ragazzo sono state sorprendenti: «Decine e decine di manager di fondi di investimento e parecchi amministratori delegati ci hanno bersagliato tutto il giorno di messaggi di posta elettronica e di telefonate» ha detto Hill Wood, 35 anni, calcolando a occhio che il rapporto ha generato un feedback di cinque o sei volte superiore a quelli abitualmente pubblicati, pur ammettendo di non poter essere statisticamente più preciso al riguardo.

Mentre i pezzi grossi e i leader dell'industria delle comunicazioni si sono dati appuntamento alla conferenza Allen & Co. a Sun Valley nell'Idaho per manifestare il loro entusiasmo per Twitter e condividere le loro preoccupazioni per i loro modelli aziendali, Matthew Robson ha fatto presente in modo alquanto sobrio che i consumatori e i clienti del futuro saranno sempre più disposti a utilizzare i mezzi di comunicazione, ma non altrettanto disposti a pagarne l'utilizzo. «I teenager non usano Twitter» ha dichiarato. In particolare Robson ha scritto che fare un upgrade dei servizi di micro-blogging da cellulare ha un costo notevole, e gli adolescenti "si sono resi conto che poichè nessuno vede il loro profilo, i loro interventi su Twitter sono del tutto inutili". I suoi coetanei, inoltre, difficilmente trovano il tempo di guardare i programmi della televisione regolare e piuttosto che sintonizzarsi su una radio tradizionale preferiscono ascoltare musica senza interruzioni pubblicitarie su siti web quali Last.fm. Anche quando sono online, i teenager trovano la pubblicità "estremamente noiosa e superflua".

Gli adolescenti, secondo l'analisi del quindicenne londinese, preferiscono trascorrere il loro tempo al cinema, ai concerti e alle console di videogiochi che oltretutto adesso – come ha spiegato – sono diventate anche un mezzo ancor più allettante per chattare con gli amici rispetto al telefono. Matthew Robson non si è sentito minimamente a disagio nel far sapere agli editori che nessuno dei coetanei che conosce legge regolarmente un quotidiano, in quanto la maggior parte "si annoia a leggere pagine e pagine di testo" quando può facilmente accedere a sintesi e notizie in breve online o alla televisione.

Dirigenti e investitori sono sempre più affascinati dalle opinioni dei giovani e degli adolescenti. In particolare Rupert Murdoch si definisce un "immigrato digitale" e chiama le sue giovani figlie "nate nel digitale". Tre anni fa UBS ha assunto un diciottenne affinché spiegasse MySpace agli amministratori di portafoglio.
(© 2009, The Financial Times Limited, traduzione di Anna Bissanti)

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