Il governo di Dubai non intende garantire i debiti di Dubai World e i suoi creditori subiranno «a breve termine» le conseguenze della ristrutturazione del debito della conglomerata. Lo sostiene Abddulrahman al-Saleh, direttore generale del ministero delle Finanze di Dubai.
«I creditori - spiega Abdulrahman al-Saleh alla tv di Dubai - dovranno assumersi la loro parte di responsabilità per la loro decisione di prestare soldi alle compagnie». «Essi pensano - aggiunge - che Dubai World faccia parte del governo, il che non è corretto». «Il governo - spiega ancora - è il proprietario della compagnia, ma fin dalla sua fondazione è stato stabilito che la compagnia non è garantita dal governo».
Dubai World, precisa il direttore generale «fa accordi con tutti su questa base e i suoi prestiti si basano sui suoi progetti e non sulle garanzie del governo». Secondo Saleh la reazione dei mercati, che ha mandato a picco le Borse di Dubai e di Abu Dhabi, è esagerata. «La ristrutturazione del debito - dice ancora - è una decisione che è nell'interesse di tutte le parti nel lungo termine, ma potrebbe infastidire i creditori nel breve termine». La ristrutturazione dovrebbe riguardare 5,7 miliardi di debiti, con scadenza prima del prossimo maggio. La banca centrale degli Emirati arabi uniti ha assicurato che fornirà liquidità extra al sistema bancario, ma Saleh dubita che ce ne sarà bisogno. «Penso - spiega - che le banche a questo stadio non abbiamo bisogno di liquidità extra da parte della banca centrale».