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La Fed lascia i tassi invariati
Altri passi verso l'exit strategy

di Vittorio Carlini

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16 marzo 2010
La Fed non alza costo-denaro. Tassi tra lo 0 e 0,25 per cento. Nella foto Ben Bernanke (Reuters)

La Federal reserve non ha toccato il costo del denaro. Il presidente Ben Bernanke ha annunciato che i tassi rimarranno straordinariamente bassi ancora a lungo.

La decisione sul saggio principale, i fed fund target, era ampiamente scontata. Gli esperti, a ben vedere, si attendono la prima mossa da parte della Banca centrale americana e, solo successivamente, da parte della Bce (1%): il consensus indica un rialzo a piccoli passi in estate verso l'obiettivo compreso tra 1 e 1,25% per fine 2010. Tuttavia la ripresa dell'economia a stelle e strisce, con un tasso di disoccupazione ancora vicino al 10%, e un andamento dei consumi debole, non permette l'immediato abbandono della politica dell'easy money. Così, per adesso, Bernanke mantiene il costo del denaro compreso tra lo 0 e lo 0,25 per cento.

Una decisione senza unanimità
Va peraltro sottolineato che la decisione del Fomc non è stata presa all'unanimità. Thomas M. Hoenig ha espresso parere contrario al costo del denaro così basso. Il motivo? Hoenig sostiene che mantenere l'easy money può portare squilibri finanziari e far saltare la stabilità macro-economica sul lungo periodo. In altre parole, mette in allarme sul rischio di un'altra bolla causata dalla troppa liquidità in giro.

Il mercato del lavoro si stabilizza
Al di là di questa considerazione, il Fomc sottolinea che i dati di gennaio indicano un rafforzamento dell'economia e che il mercato del lavoro si sta stabilizzando. I consumi delle famiglie crescono moderatamente, sebbene siano ancora schiacciati dalla mancanza di lavoro, dall'incremento modesto dei salari e dalla stretta del credito.

No pericolo d'inflazione
I prestiti bancari, dal canto loro, continuano a diminuire ma il mercato finanziario dà un supporto sufficiente alla crescita economica. Quest'ultima, peraltro, manterrà un passo moderato per un certo tempo. Inoltre, non si intravedono pericoli inflazionistici all'orizzonte.

Il mercato immobiliare
Sul fronte del mercato immobiliare, al fine di sostenere i prestiti ipotecari e il comparto stesso, la Federal Reserve sta realizzando un piano di acquisiti, tra le altre cose, da 1,25 trilioni di dollari in mortgage-backed security. Questo programma è sul punto di essere concluso.

L'exit strategy
La Fed, infine, sottolinea che sta completando i programmi straordinari di inezione di liquidità. L'unico che rimane ancora attivo è il Term Asset-Backed Securities Loan Facility, che dovrebbe arrivare al termine il 30 giugno, per quei prestiti garantiti da mutui ipotecari commerciali. Quelli, invece, garantiti da un collaterale qualsiasi andranno in scadenza al 31 marzo.

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16 marzo 2010
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