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Borse europee contrastate.
Piazza Affari brilla nel finale

a cura di Alberto Annicchiarico

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21 maggio 2010

Aggiornamento ore 23

Piazza Affari ha accelerato nel finale di seduta dopo il via libera tedesco al piano per salvare l'euro. Il Ftse Mib ha guadagnato l'1,43% a 19.556 punti, mentre il Ftse All Share sale dell'1,29% a 20.124 punti. A dare smalto Fiat (+2,85%) con i bancari: Intesa Sanpaolo(+2,83%), Bpm (+2,77%), Banco Popolare (+3,38%), Unicredit (+2,56%). Ben comprata anche Generali (+2,63%). Tra i migliori Geox (+4,9%) e Prysmian (+4,61%).

Milano ha messo così la parola fine a una settimana al cardiopalma, durante la quale si sono alternati fasi di rapido recupero a crolli rovinosi, spesso nella stessa seduta. A fine settimana il bilancio è comunque negativo sia per il FTSE Mib, -1,24% (19.535 punti), che per l'All Share, -1,44 per cento. Per il listino delle blue chip il bilancio da inizio d'anno è ancora più eloquente: -17 %, ha fatto peggio in Europa solo l'Ibex35 a Madrid (-22%).

Quanto agli altri mercati finanziari europei hanno cercato già dopo il giro di boa - grazie al rimbalzo delle materie prime - di arginare le cadute proseguite oggi in Asia - con la significativa eccezione della cinese Shanghai - dopo i pesanti crolli accusati ieri a New York. Nel resto d'Europa i recuperi del pomeriggio non hanno evitato le chiusure in rosso a Parigi (-0,05%), Francoforte (-0,66%) e Londra (-0,25%). Madrid ha segnato invece +1,48 per cento. Positive anche Lisbona (+1%), Dublino (+0,2%) e Atene (+0,81%). Si è chiusa così una settimana burrascosa, con i mercati che all'ultimo round hanno limitato i danni, ma sono scesi ai minimi degli ultimi sei mesi.

Wall Street ha terminato in crescendo, con gli investitori che sembrano essersi concessi una tregua sui timori per la crisi del debito pubblico in Europa. A New York, inoltre, dopo i pesanti cali di giovedì, hanno fatto da traino i titoli finanziari sulla scia della storica riforma approvata in Senato. Il Dow Jones alla fine ha guadagnato l'1,25%, a 10.193,39 punti. In territorio positivo, +1,14%, anche il Nasdaq, che si è attestato a 2.229,04 punti. Avanti anche lo S&P 500 che ha terminato gli scambi intraday settimanali con un +1,50% a 1.087,69 punti.

L'euro ha chiuso le contrattazioni intraday in Europa sopra 1,25 dollari (1,2589 alle ore 23) e contro le principali valute dopo le parole di Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, che ha definito la moneta unica «credibile e non in pericolo». A sostenere l'euro, che chiude la prima settimana in positivo contro il dollaro dopo sei settimane con un bilancio in rosso, ci sono anche le ricoperture degli operatori che temono, nei prossimi giorni, un intervento delle banche centrali per stabilizzare le valute.

Così la moneta unica ha chiuso a 1,256 dollari (1,2371 ieri sera), a 113,16 yen (111,34), a 1,443 franchi svizzeri (1,4223) e 0,8687 (0,8622) contro la sterlina britannica. Per quanto riguarda il dollaro si deprezza a 1,4454 (1,4341) contro la sterlina, contro il franco svizzero a 1,1486 (1,1498) e sale a 90,28 yen (90,05).

Il petrolio Wti ha terminato la seduta di contrattazioni a New York in calo, sui timori collegati alla ripresa economica e al possibile impatto sulla domanda di greggio. A fine giornata, prima delle operazioni di compensazione, i futures sul greggio con scadenza a luglio (giovedì era l'ultimo giorno per quelli con scadenza a giugno) hanno terminato a 70,04 dollari, in calo dell'1,1%, rispetto alla chiusura precedente.

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21 maggio 2010
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