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Intesa targata Tremonti-Abi per rinegoziare i mutui variabili

di Nicoletta Cottone

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21 maggio 2008

Le banche, in base a un accordo con il ministero dell'Economia che sarà firmato entro 30 giorni, offriranno ai clienti la possibilità di rinegoziare i mutui prima casa a tasso variabile accesi prima del 2007. Questa è quella che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti annuncia al termine del Consiglio dei ministri come la vera novità di oggi. «La riforma – spiega Tremonti - é a costo zero. Non é un miracolo, ma un sollievo per molte famiglie».

Tremonti ha spiegato che «il presidente del Consiglio ha esercitato quella che si chiama moral suasion, il ministro dell'Economia quella che si chiama meno elegantemente fiscal suasion e, in attesa di una rimodulazione della base imponibile delle banche e altri settori con profitti di congiuntura, con il sistema bancario abbiamo concluso un accordo codificato in un provvedimento». Il ministro dell'Economia ha riconosciuto «al sistema bancario italiano lo sforzo comune fatto nell'interesse nazionale».

Una nota diffusa dall'Abi segnala che la convenzione potrebbe interessare 1.250.000 famiglie. La rinegoziazione comporterà la riduzione dell'importo della rata a cominciare da quelle che scadranno dopo 90 giorni dalla data di rinegoziazione. La nuova rata si calcola applicando all'importo originario del mutuo il tasso di interesse contrattuale medio del 2006. La differenza
tra l'importo della rata dovuta secondo il piano di ammortamento originariamente previsto e quello risultante dall'atto di rinegoziazione è addebitata su di un conto di finanziamento accessorio regolato al tasso Irs a dieci anni, riferito alla data di rinegoziazione, maggiorato di uno spread dello 0,50 (dunque tasso fisso). Il mutuo diventa a rata fissa, di importo medio analogo a quello pagato nel 2006. Ma attenzione: l'Abi spiega che «la durata resta inizialmente invariata e il suo eventuale allungamento dipenderà dall'andamento dei tassi di interesse».

Se dalla rinegoziazione alla scadenza i tassi di interesse sono mediamente saliti o non sufficientemente diminuiti, la durata del mutuo verrà automaticamente estesa, sempre a rata fissa, per il periodo sufficiente a rimborsare l'eventuale finanziamento accessorio. Se, invece, durante la vita del mutuo rinegoziato i tassi di interesse scendono in misura superiore al beneficio già acquisito con il passaggio alla rata fissa, il beneficio legato al nuovo tasso verrà riconosciuto attraverso il ritorno a una inferiore rata variabile come prevista dal mutuo originario.

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