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Terremoto, vento e pioggia
sulle tendopoli in Abruzzo

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12 APRILE 2009

Sale a 294 il bilancio delle vittime e non si fermano le scosse di assestamento: l'ultima alle 20.05 di magnitudo 3,4. Il premier sulle indagini: «Non spetta al Governo rincorrere le responsabilità, io guardo al futuro»

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Quanto alle verifiche di agibilità, Berlusconi ha detto: «Entro due mesi pensiamo di poter fare i certificati di abitabilità e solo allora sapremo quanti cittadini non potranno rientrare» nelle proprie abitazioni» e ha aggiunto che sono già stati fatti 1.049 «inventari particolareggiati». Tra questi 152 hanno riguardato edifici residenziali, 25 le scuole, 78 gli edifici pubblici e 124 edifici di attività produttive. Giovedì inoltre, dovrebbero riaprire le prime scuole elementari e nella scuola della Guardia di Finanza verranno approntati uffici comunali, per «creare una sorta di cittadella delle istituzioni», ha assicurato Berlusconi.

Le inchieste della magistratura
Quanto alle inchieste per gli abusi e le irregolarità, Berlusconi ha detto: «Non spetta al Governo guardare al passato e rincorrere le responsabilità, ora bisogna guardare al futuro. La magistratura accerterà le responsabilità. Io sono qui per fare cose in fretta e riportare la gente a casa nel più breve tempo possibile». Il premier ha poi parlato di un possibile cambiamento, in senso più stringente, delle normi antisismiche.

La Cei: in Abruzzo c'è tutta la Chiesa italiana

Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Mariano Crociata, ha celebrato la messa di Pasqua all'Aquila, tra i terremotati, spiegando come «ca Chiesa italiana sia tutta presente qui in Abruzzo». «Sono venuto - ha detto Crociata, che ha incontrato che incontra i cronisti durante una visita nella città deserta, al Duomo e alla basilica di Collemaggio distrutti dal sisma - a partecipare alla Pasqua di questa comunità, per dare la testimonianza della Chiesa italiana e di tutti i vescovi».Crociata si dice «impressionato che, con gli edifici privati ed istituzionali, anche i luoghi di culto siano irrimediabilmente danneggiati. Si tratta di un patrimonio artistico e storico di valore inestimabile. Qui bisogna ricominciare. Bisogna scongiurare il rischio che un luogo così ricco di testimonianza e di impegno possa essere abbandonato a sè stesso». E allora, per l'arcivescovo bisogna «far riprendere subito vita alla comunità cittadina».Per questo, auspica «come nell'immediato, che nel tempo vengano raccolte le tante disponibilità che ci sono, così da mantenere viva sempre l'attenzione».

Il Comune torna a funzionare
È stato disposto intanto il rientro in servizio di tutti i dipendenti del Comune dell'Aquila a partire da martedì 14 aprile. L'unica eccezione riguarda coloro che hanno subito dei lutti familiari entro il quarto grado. Il personale dovrà mettersi a disposizione dei dirigenti di riferimento e presentarsi presso il comando di polizia municipale, in via Scarfoglio. Il provvedimento è stato adottato allo scopo di consentire la possibile ripresa dell'attività dell'amministrazione, in favore della popolazione.

Le condizioni nei campi
Pur rassicuranti, la presenza e le parole di Berlusconi e di Fini non possono cancellare la realtà dei campi, dove quasi ovunque manca l'acqua calda e il riscaldamento (e nella notte la temperatura è scesa fino ai 6 gradi, l'Aquila è una città di montagna). Problemi anche per infornarsi: pochissime le televisioni e radio disponibili e quasi assenti i giornali, che all'Aquila non vengono più distribuiti da giorni. Quanto alla distribuzione dei pasti, in molti campi mancano ancora i tavoli e le persone sono costrette a mangiare in piedi i pranzi distribuiti dai volontari. Per celebrare la Pasqua e portare un momento di serenità, sono state anche distribuite 9mila uova di cioccolato, donate alla Croce Rossa dalle aziende produttrici.

L'intervento dei Vigili sulla chiesa di San Bernardino
Squadre specializzate dei Vigili del fuoco del Piemonte e del Friuli stanno ultimando la messa in
sicurezza del campanile della chiesa di San Bernardino. Appesi a una gru da 120 metri, i pompieri stanno «imbrigliando» con degli angoli in legno quello che resta del campanile: «l'obiettivo - spiega il caposquadra Adriano Lamacchia - è evitare che con una scossa di assestamento quanto
è ancora in piedi cada, distruggendo anche il meraviglioso organo a canne dentro la chiesa. Quando avremo finito, ci saranno da recuperare le campane». Un intervento difficile nel cuore di una città dell'Aquila deserta, reso ancora più impervio sia dalle continue scosse di assestamento sia dal vento, che oggi ha soffiato particolarmente forte. «Non è il massimo lavorare così, specialmente quando sei sospeso ad una fune a quaranta metri da terra», spiega Lamacchia. Tuttavia, l'operazione prosegue ad oltranza.

12 APRILE 2009
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