«Vorrei confermare una notizia che è apparsa oggi e che è davvero molto importante perché rappresenta una svolta nel contrasto all'immigrazione clandestina: per la prima volta nella storia siamo riusciti a rimandare direttamente in Libia i clandestini che abbiamo trovato ieri in mare su tre barconi. Non è mai successo. Fino ad ora dovevamo prenderli, identificarli e rimandarli nelle nazioni di origine. Per la prima volta la Libia ha accettato di prendere cittadini extracomunitari che non sono libici, ma che sono partiti dalle coste libiche». Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ospite della rubrica di Maurizio Belpietro, "Panorama del giorno", su Canale 5.
«Proprio in questi minuti le nostre motovedette stanno attraccando nei porti libici, restituendo alla Libia 227 cittadini extracomunitari clandestini che sono partiti dai porti libici», aggiunge Maroni che rivendica poi: «Ci abbiamo lavorato per un anno intero e mi pare che questo sia un risultato veramente storico. Mi auguro che prosegua così, naturalmente, questo comportamento leale della Libia nei confronti nostri. Merito degli accordi che abbiamo fatto, merito dell'intensa attivitá diplomatica che abbiamo svolto. Nei prossimi giorni partirá anche quel famoso pattugliamento con le motovedette italiane. Ad un anno esatto dalla nascita del Governo Berlusconi possiamo dire -sottolinea Maroni- che su questo tema, la lotta all'immigrazione clandestina, abbiamo realizzato esattamente quello che volevamo realizzare».
Quanto alla polemica con Malta, «se questa operazione di oggi con la Libia continuerá, e non ho motivo di dubitarne, il problema sará risolto perchè in qualunque acque siano verranno riportati direttamente in Libia», afferma ancora Maroni che conclude ricordando come «nei due anni passati siamo andati oltre seicento volte a recuperare clandestini in acque di competenza maltese, semplicemnte perchè Malta ci chiedeva di farlo e noi generosamente siamo andati, ma non era compito nostro. Io ho deciso che d'ora in avanti quello che è compito nostro lo facciamo e quello che non lo è non lo facciamo».