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Berlusconi: «Nessuno muore di fame, i precari hanno la Cig»

di Nicoletta Cottone

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3 giugno 2009

Il voto anticipato? Fantapolitica. La vicenda di Noemi? Una campagna di delegittimazione. Mollare? Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello. Voli di Stato? Meschinità. Chi perde il lavoro? Pur con la crisi non muore nessuno. I 57 miliardi di fondi per le aree sottosviluppate? Solo alle regioni che programmeranno infrastrutture. Queste alcune delle risposte di Silvio Berlusconi, ospite a Porta a Porta di Bruno Vespa, trasmissione di Rai Uno in onda mercoledì sera. Si è parlato anche delle sorti del fuoriclasse brasiliano del Milan Kakà.

Chi perde il lavoro viene aiutato dallo Stato.«Pur con questa crisi in Italia non muore nessuno perché lo Stato é vicino alle persone e a chi ha bisogno». Poi aggiunge. «Non mi pare ci siano persone che siano in condizione tale da dire: "abbiamo fame"». Ma, chiede Vespa, un precario che perde il lavoro? «Un precario che perde il lavoro ha la cassa integrazione», dice Berlusconi. «Oggi non c'è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C'è la cassa integrazione per i precari, così come per i lavoratori a progetto».

Tav: userò l'esercito contro chi si oppone. Pugno duro sulla Tav. «Il corridoio 5 della Tav - ha detto Berlusconi - é fondamentale. Noi abbiamo ripreso in mano la vicenda e ho garantito più volte che c'é la possibilità di mettere in campo il nostro esercito se ci saranno comunità organizzate che si oppongono». Il premier ha detto che «il governo della sinistra in passato si é tirato indietro. E invece bisogna farla altrimenti, esagero, diventiamo come uno stato africano».

Fas, il Cipe darà i soldi alle regioni che programmeranno infrastrutture. «Abbiamo a disposizione 57 miliardi di fondi per le aree sottosviluppate da poter destinare al Sud. Ventisette miliardi e 700 milioni sono già stati utilizzati ma, per il resto, che verrà sbloccato con la prossima riunione del Cipe, vogliamo garanzie dalle Regioni affinchè ci presentino dei piani per le infrastrutture. Non vogliamo che questi soldi vengano utilizzati per altre spese, come gli stipendi». Rispondendo a Vespa che chiede un commento in merito alle critiche della sinistra per l'utilizzo di questi fondi a discapito del Mezzogiorno il premier risponde: «Si tratta di una menzogna perchè l'85% dei fondi è destinato al Meridione».

Fiat-Opel: non ci è stato chiesto di intervenire. «Sulla Fiat non ci è stato chiesto di intervenire. Noi siamo ancora a disposizione, se i vertici Fiat richiedessero un nostro intervento lo faremo. Ma vorrei sottolineare che non siamo, a Palazzo Chigi, quella merchant bank che aveva fatto di Palazzo Chigi il signor D'Alema». Berlusconi ha spiegato che il «governo è molto attento» ed è «in contatto con vertici Fiat», ma «la partita la stava giocando la Fiat». Sono contento, ha detto il premier, «di non essere intervenuto. Non siamo liberali e crediamo che le aziende debbano muoversi nel mercato».

Voto anticipato? È fantapolitica. La Lega non ci supererà al Nord. Mollare? Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello. «Ho assunto un impegno e sento il dovere di portarlo a termine. Voto anticipato? «È una di quelle idee di fantapolititica che trovo sui giornali». Poi dice che i sondaggi danno il Pdl in vantaggio sulla Lega anche al Nord. Gli ultimi sondaggi, quelli fatti precedentemente allo stop elettorale, ha detto Berlusconi, dicono che «il presidente del Consiglio è al 74%, il governo al 56% e il Pdl tra il 40% e il 43 per cento». Ad ogni modo «non subirei un colpo se la Lega ci superasse in qualche situazione. Ho un rapporto eccezionale con Bossi. Ad ogni modo il sorpasso della Lega sul Pdl non ci sarà». Il premier si è detto comunque disponibile ad assegnare, in futuro, alla Lega la presidenza della regione Veneto: «il partito che avrà più voti nel Veneto alle prossime Europee esprimerà, giustamente, il candidato presidente alla Regione».

La vicenda di Noemi è una campagna di delegittimazione. Tutta la vicenda di Noemi Letizia, ha detto il Cavaliere, é «una campagna di delegittimazione» della sinistra che «ha messo una calunnia sopra un'altra calunnia», ma «gli italiani hanno finalmente capito con chi hanno a che fare». E il premier non intende cambiare comportamento per il futuro: «Ci tornerei a quella festa perchè avevo fatto una promessa e io mantengo sempre le promesse». E ha detto che la vicenda sarà «un boomerang» per la sinistra. «Non poteva esserci nulla di piccante».

Dietro gli attacchi dei giornali esteri c'è anche Murdoch. I giornali esteri che criticano il premier italiano, ha detto Berlusconi, «sono insufflati da gruppi editoriali italiani, e ne abbiamo la certezza, oppure da chi in Italia si oppone al gruppo Mediaset nel settore della televisione in Italia». E alla domanda «Murdoch?», risponde: «Ecco...».

  CONTINUA ...»

3 giugno 2009
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