«Sarebbe giusto, di qui al G-8, data la delicatezza di questo grosso appuntamento internazionale, avere una tregua nelle polemiche». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti a Capri. Nel giorno del compleanno del Capo dello Stato, che oggi compie 84 anni, Napolitano ha sottolineato di capire «le ragioni dell'informazione e della politica, ma il mio augurio e il mio auspicio in questo momento sono di una tregua nelle polemiche».
È un «appello saggio e va raccolto» per il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi. Il presidente dei deputati del Pd Antonello Soro definisce «molto saggio» e «assolutamente giusto» l'appello del Capo dello Stato allo stop di polemiche politiche da qui al G8, sottolineando che «il primo a doverlo accogliere dovrebbe essere il Presidente del Consiglio».
Netto no alla moratoria chiesta da Napolitano arriva Rifondazione comunista. «Mi dispiace - hadetto il segretario del Prc Paolo Ferrero - perché l'invito proviene dalla massima carica dello Stato, per la quale nutro profondo rispetto, ma non reputo raccoglibile l'appello del presidente della Repubblica a una "tregua della polemica politica e di informazione" in coincidenza con il G-8 dell'aquila perché il problema non é di smetterla con le polemiche ma quello di aprire una seria discussione sui problemi del paese, problemi che vengono regolarmente ignorati dalla politica».
«Per quanto ci riguarda - ha dichiarato Jacopo Venier, responsabile comunicazione del Pdci - non abbiamo mai fatto polemica per il gusto della rissa, ma abbiamo sempre denunciato e lo faremo anche nei prossimi giorni ciò che ci sembra inaccettabile, perché la criticaé il sale della democrazia. L'invito del presidente della Repubblica, quindi, non é rivolto a noi».
Per il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, il presidente Napolitano, con il suo appello ha dato atto ancora oggi, come dall'inizio del suo mandato, di interpretare il suo supremo ruolo di garante nell'interesse della nazione e del bene condiviso di tutti i cittadini italiani».