I pm di Milano Alfredo Robledo e Francesco Cajani hanno chiesto la condanna a pene comprese tra 6 mesi e un anno di reclusione, per quattro dirigenti ed ex dirigenti di Google accusati di concorso in diffamazione e violazione della privacy in relazione a un video caricato su Google Video nel 2006 in cui un minore disabile veniva insultato e vessato dai compagni di scuola di un istituto tecnico torinese.
In particolare, i pm nella loro requisitoria davanti al giudice monocratico della Quarta sezione penale di Milano hanno chiesto la condanna a un anno per tre imputati David Carl Drummond, George De Los Reyes e Peter Fleischer accusati di diffamazione e violazione della privacy. Sei mesi sono stati invece richiesti per Arvind Desikan, che rispondeva solo per il reato di diffamazione.
"Ci sarebbe voluto ben poco per fornire un servizio responsabile e tutelare la privacy - hanno detto i pm - il problema è trovare un equilibrio che ci deve essere tra diritto di impresa e tutela dei diritti individuali che sono tutelati dalla Costituzione. Ogni volta che si clicca su un qualsiasi video Google ci guadagna. È un dato economico".
Per i legali di Google, Giuliano Pisapia, Giuseppe Bana e Giuseppe Vaciago, quella fatta dalla Procura di Milano é stata una analisi parziale dei fatti, soprattutto per quanto riguarda l'analisi "di quanto accaduto dopo i fatti contestati e che quindi non hanno nulla a che vedere con i capi di imputazione". Per questo motivo, hanno concluso i legali, "siamo convinti che riportando il giudice alle contestazioni emergerà l'insussistenza del reato e della richiesta della condanna".
Davanti al giudice l'associazione Vividown e il Comune di Milano che si erano dichiarati parte civile hanno avanzato le loro richieste. Il Comune di Milano ha chiesto un risarcimento danni di 150 mila euro per danni patrimoniali e altri 150 mila euro per danni morali, l'associazione si è affidata invece alla valutazione del giudice. Il processo proseguirà il prossimo 16 dicembre con le arringhe della difesa. Per le repliche e la camera di consiglio per la sentenza bisognerà attendere il mese di gennaio.