Il governatore del Piemonte e candidata del centrosinistra alle elezioni di fine marzo sarà presidente del Comitato delle Regioni per due anni e mezzo
Prima sottorappresentati nei gabinetti della nuova Commissione Barroso, poi la mancata conferma in Afghanistan di uno stimato diplomatico italiano come Ettore Sequi sulla poltrona di ambasciatore Ue, per soddisfare non si capisce quali equilibri comunitari. E ora arriva per gli italiani nelle istituzioni europee un'altra delusione, questa volta maturata in casa propria. L'italiana Mercedes Bresso, nominata presidente del Comitato delle Regioni nello stesso giorno in cui l'Europarlamento ha dato il via libera alla Barroso II, ha ufficializzato mercoledì la composizione del gabinetto del Comitato. Capo di gabinetto è il belga-catalano Jordi Harrison, vice è stata nominata la francese Marjorie Jouen. Membri di gabinetto sono l'italiano Gianluca Spinaci, il catalano Santiago Mondragon e l'altro italiano Filippo Terruso. Quest'ultimo, però, è stato scelto dal vicepresidente del Comitato (in gergo comunitario CoR), lo spagnolo Ramon Luis Valcárcel, con cui condivide l'appartenenza al Ppe. Tra due anni e mezzo - come è stabilito dalle regole comunitarie - Valcárcel si avvicenderà con la Bresso alla presidenza. Completano l'elenco due assistenti, di cui una italiana. In sostanza, dunque, l'unico membro di gabinetto scelto dalla Bresso è Spinaci, livello Ad6 nella gerarchia degli euroburocrati che arriva fino al 16°.
E dire che non mancavano autorevoli candidature nazionali anche per la posizione di capo di gabinetto, pescando qualche ottima professionalità per esempio nella Conferenza italiana delle regioni. Ma tant'è.
Questa volta, però, non possiamo recriminare con il Barroso di turno che voleva addirittura un portoghese in ogni direzione generale della Commissione, o con la baronessa Catherine Ashton che non ha confermato Sequi. Le responsabilità sono tutte italiane. Le decisioni le ha prese la Bresso, alla quale però la rinuncia ad avere a Bruxelles una squadra di connazionali fidata e di alto livello potrebbe creare qualche problema, soprattutto se l'eventuale vittoria alle regionali contro il leghista Roberto Cota per la poltrona di governatore del Piemonte la impegnasse molto a Torino. Devono aver pesato, evidentemente, altre pressioni e altri interessi nazionali, diversi da quelli italiani.
È vero che il CoR ha solo una funzione consultiva, ma il suo ruolo «è fare in modo che la legislazione dell'Ue tenga conto della prospettiva locale e regionale» e «a tal fine formula pareri sulle proposte della Commissione». La commissione e il consiglio Ue «hanno l'obbligo di consultare il Comitato delle regioni ogni volta che vengono presentate nuove proposte in settori che interessano la realtà locale e regionale e in tutti i casi in cui lo ritengano opportuno. Il Comitato può adottare pareri di sua iniziativa e presentarli alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento». Proprio per questo ha ragione il ministro degli Esteri Franco Frattini nel sottolineare che con la Bresso al CoR l'Italia ha ottenuto un posto importante a Bruxelles, in aggiunta ai nove tra direttori generali e vice della Commissione e alla presidenza del Comitato economico e sociale dove è andato Mario Sepi. Ma se poi - come ha ricordato oggi Il Foglio - si riununcia alle posizioni chiave nei gabinetti dove «transitano le decisioni politiche e in cui l'Italia è ancora lontana da Regno Unito, Germania, Francia e Spagna» gli interessi italiani nell'Unione sono destinati a pesare sempre di meno.
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