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Podestà: «Tra Pdl e Lega
solo una sana competizione»

intervista di Sara Bianchi

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24 marzo 2010
«Nessun conflitto tra Pdl e Lega solo una sana competizione»


Lega e Pdl? «Sono due forze politiche alleate con un patto strutturale. Entrambe hanno voglia di crescere, ma questa competitività interna non deve essere scambiata per una debolezza». Parola di Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, già commissario di Forza Italia e poi coordinatore del Pdl in Lombardia. Insomma uno che con la Lega lavora fianco a fianco da parecchio tempo.

Dunque nessun rischio omologazione come sostiene il centrosinistra?
No, nessun rischio omologazione, l'opposizione inventa. Vedo una sinistra che non fa più battaglie civili o sociali di valore, ma che si lega a fatti formali, come il timbro in più o in meno, fatti che allontanano gli elettori dalla politica. Credo invece che i cittadini vogliano sentir parlare di programmi e di progetti, dei risultati ottenuti e degli obiettivi da perseguire nei prossimi cinque anni. Quella tra Pdl e Lega è una situazione molto chiara: siamo due forze politiche alleate con un patto strutturale, sia a livello nazionale che regionale, provinciale, comunale. Nella mia esperienza nella regione Lombardia, dove ora governiamo undici province su dodici (la dodicesima non è andata al voto nell'ultima tornata) è evidente che all'interno di questa forte alleanza, corroborata da un rapporto di affetto tra i due leader, c'è comunque una grande competitività. Perché entrambi abbiamo voglia di crescere, ma non confondiamo il concetto di competitività con quello di debolezza di alleanza. È il contrario.

Quindi lei non teme che la Lega sottragga consensi al Pdl in Lombardia?
Nella realtà mi sembra che se vi è un travaso di voti riguarda il voto operaio, popolare, che dalla sinistra passa al centrodestra. Non vedo segni di spostamenti significativi dalla Lega al Pdl o viceversa. Ci possono essere piccoli spostamenti, ma il Popolo delle Libertà è di gran lunga il primo partito e resterà tale. Non solo nel Sud Italia, ma anche in Lombardia è evidente che il peso del Pdl sarà, pensiamo, di dieci punti superiore a quello della Lega.

Come ha detto Formigoni.
Sono dati che ci confortano quotidianamente.

Sandro Bondi per il futuro non esclude una forma più alta di convergenza tra Lega e Pdl, Gianfranco Fini sprona il centrodestra a non essere una fotocopia del Carroccio. Lei quali prospettive vede?
Non credo assolutamente che siamo una fotocopia della Lega. Ci sono tra noi molti punti di convergenza, temi sui quali noi possiamo prendere lezioni dalla Lega e questioni sulle quali loro possono prendere ispirazioni da noi. Formare un'alleanza che condivide politiche comuni e trova punti di mediazione tra posizioni originariamente diverse, non vuol dire essere una fotocopia. Ma significa elaborare una dialettica tra posizioni di partenza che possono essere diverse per cultura, per storia e dal punto di vista elettorale, ma poi trovare punti di mediazione, condivisioni.

Come definisce la sua esperienza di governo con la Lega in Provincia?
Una buona collaborazione, che in questi primi otto-nove mesi è stata improntata a una grande lealtà. Del resto anche prima, per tre anni come commissario di Forza Italia per la provincia di Milano e successivamente come coordinatore regionale di Forza Italia e poi del Pdl i rapporti con la Lega sono sempre stati eccellenti.

Il segretario della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti ha definito «un sogno» il fatto che il Carroccio possa avere un suo candidato sindaco a Milano dopo Letizia Moratti.
L'ha definito un sogno. E lo capisco dal loro punto di vista: è normale e legittimo che una forza politica desideri poter esprimere un cadidato per una città importante come Milano. Ma dobbiamo partire dalla considerazione che qui la differenza tra il consenso del Pdl e quello della Lega, consiste in molti punti. In secondo luogo noi sosteniamo insieme alla Lega il sindaco Moratti, che sta lavorando bene e ha il grandissimo merito di aver portato Expo a Milano. Il prossimo mandato del sindaco comprenderà anche il periodo che si conclude con Expo 2015, perciò credo che non ci siano le condizioni per un cambiamento: il nostro sindaco sarà ancora Letizia Moratti. Ho la convinzione che la Lega nello stesso modo assicurerà un'alleanza leale e importante, non vedo problemi.

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24 marzo 2010
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