Annullare le elezioni in tutta Italia e convocarle successivamente, quando saranno ripristinate le condizioni di legalità. A chiederlo ora esplicitamente sono i radicali della lista Bonino-Panella, esclusa in Lombardia dalla competizione elettorale (lo scorso 28 febbraio, ndr) perchè presentata «da un numero non idoneo di iscritti».
Mario Staderini e Marco Cappato, candidato presidente della lista esclusa, la considerano l'unica soluzione democratica e costituzionale al «pasticcio» delle liste ora riconosciuto, sottolineano, anche dal Presidente Napolitano.
Che il Governo, dopo l'esclusione della lista Pdl in Lazio e di quella Formigoni in Lombardia, stia pensando a una «soluzione politica» lo hanno detto senza mezzi termini Bossi e Calderoli, ma Pd e Idv si oppongono. Se «soluzione politica» significhi rinvio delle elezioni di un mese o un provvedimento ad hoc in modo da sanare le irregolarità ancora non è chiaro. Intanto si attendono le decisioni del Tar sui ricorsi presentati in Lazio e Lombardia.
Nel Pdl la preoccupazione cresce, l'esclusione della lista del partito in Lazio e di quella di Formigoni sono molto più che bocconi indigesti per il Presidente del Consiglio. E in questo clima anche nel Pd c'è chi teme possibili risvolti di disaffezione tra i propri elettori.
Almeno fin qui, i radicali sembrano aver ottenuto l'effetto sperato. Dopo l'esclusione della lista Bonino-Panella in Lombardia le ricognizioni dei "guastefeste" della politica erano garantite. Il Pdl è risultato impreparato, ma i radicali qualche informazione sulle debolezze tecnico-burocratiche del partito di maggioranza, legate alle lotte interne l'avevano. Lorenzo Lipparini, il giovane radicale che ha presentato un esposto all'ufficio centrale regionale per contestare le irregolarità delle firme presentate dal Pdl in Lombardia lo ha detto chiaramente al Sole 24 Ore.com: «È bastato leggere gli articoli di giornale. A pochi giorni dalla scadenza dei termini per presentare le liste non c'era accordo sui nomi. Era materialmente impossibile per chiunque trovare il tempo di presentare firme autenticate a norma di legge nei tempi». Insomma a sentire Lipparini «inguaiare Formigoni», come lui stesso dice, pare sia stato un gioco da ragazzi. Qualche seccatura in più l'ha avuta Diego Sabatinelli, il candidato della lista Bonino-Pannella denunciato, con altri esponenti della lista radicale, per violenza privata: avrebbe impedito fisicamente il deposito dei documenti della lista provinciale romana del Pdl. «Nessuno ha nemmeno sfiorato esponenti Pdl, nessuno ha impedito loro di entrare», ha detto Sabatinelli, che ha parlato anche di testimoni e prove filmate a disposizione. Intanto però ha presentato una denuncia contro ignoti in attesa di conoscere i nomi dei firmatari dell'accusa di violenza privata. Ma anche Sabatinelli non ha dubbi: «Stanno cercando un capro espiatorio» (gli esponenti del Pdl, ndr) «solo loro sanno perchè è avvenuto quel pasticcio».
Alla presentazione della sua Lista Civica la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino ha ripetuto: «Oggi sono le istituzioni stesse a non rispettare le leggi che loro stessi hanno fatto, ma senza stato di diritto è evidente che non ci sono i diritti». E invita a «ripartire da zero», perchè «queste elezioni hanno visto nei mesi scorsi la violazione totale e l'illegalità di tutte le istituzioni coinvolte, Comuni, autenticatori, Rai e quant'altro».
