«La vittoria alle elezioni regionali è un riconoscimento all'attività del governo». Così Berlusconi ha commentato l'affermazione del centrodestra alle elezioni regionali. Elezioni che, pur positive per il centro-destra, hanno innescato la richiesta di dimissioni del ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto. Il suo uomo Rocco Palese è infatti uscito sconfitto da Nichi Vendola nelle consultazioni n Puglia. Il segretario del Pd Bersani a sua volta ha interpretato il dato delle elezioni non come una vittoria ma neppure come una sconfitta.
Oggi è la volta della conta per province e comuni. Ieri c'è stato l'anticipo della provincia dell'Aquila passata dal centrosinistra al centrodestra con la vittoria del candidato Pdl-Udc-Lega Nord Antonio del Corvo con il 53,4% sull'attuale presidente in carica, Stefania Pezzopane, ferma al 45,3%.
Grande attenzione per le notizie che arrivano da Venezia dove Renato Brunetta è stato battuto nella corsa per la poltrona di primo cittadino. Il ministro per la funzione pubblica ha ottenuto il 42,6% dei voti contro il 51,13% del candidato rivale del centrosinistra Giorgio Orsoni. Brunetta, che ha ringraziato tutti gli elettori, ha detto che l'unica amarezza è stato il calo della Lega che ha perso otto punti: «Se avessi avuto i voti della Lega che ieri ha avuto Zaia avrei vinto al primo turno».
«A Venezia la grande e discussa avanzata leghista si è bloccata»: lo ha detto il sindaco uscente, Massimo Cacciari, sceso in sala stampa al Municipio, annunciando, con una sessantina di seggi ancora da scrutinare, la vittoria al primo turno di Giorgio Orsoni, candidato della coalizione di centrosinistra. «La Lega - ha ricordato - ha perso nel Comune l'8% rispetto al dato di ieri, il Pdl il 3% e la lista Brunetta ha recuperato poco meno della metà. È difficile commentare il risultato, se non un certo apprezzamento della gente per il lavoro di questa amministrazione. Forse - ha concluso - qualche cittadino ha ritenuto che l'amministrazione non sia stata così negativa».
Un altro rappresentante del Governo, il viceministro Roberto Castelli, ha perso la corsa alla poltrona di primo cittadino di Lecco al primo turno. Un nome pesante scelto per rimediare alle liti interne tra Lega e Pdl che avevano portato alle dimissioni anticipate del primo cittadino uscente. Il viceministro alle Infrastrutture quindi si è infatti fermato al 44,2% dei consensi ed è stato sconfitto dall'avversario di centrosinistra, Virginio Brivio, che, con il 50,22% dei consensi è stato elette sindaco al primo turno. Il Carroccio perde così, nonostante la tornata elettorale molto favorevole, una delle sue roccaforti dove governava dai primi anni Novanta.
Il Pd ha preso il 36,30% dei voti e si afferma come il primo partito della città davanti al Pdl (25,69%) e alla Lega Nord (20,66%). Decisiva per la vittoria di Brivio è stata l'affermazione della lista civica (5,37%), di Sel-Prc-Pdci sotto lo stesso simbolo (3,58%) e dell'Idv (3,38%). L'Udc si è invece fermato al 2,56% dei voti e non avrà neanche un rappresentante in Consiglio comunale.
Lo scorso ottobre le dimissioni di cinque consiglieri comunali del Pdl (Luigi Cereda, Luca Cesana, Nicola Borghetti, Roberto Di Gennaro e Giuseppe 'Popo' Faggi) avevano portato alla caduta della Giunta, guidata dalla leghista Antonella Faggi, e al commissariamento.
Per quanto riguarda le elezioni regionali, il centrodestra registra due importanti vittorie in Piemonte e Lazio. Il Piemonte va al candidato della Lega Nord Roberto Cota. L'esponente del partito di Bossi ha commentato: «Sono risultati che non si possono più cambiare, abbiamo vinto le elezioni, è una vittoria storica perché faremo il federalismo, perché rilanceremo questa regione che in questi 5 anni è rimasta ferma. E io lo farò con l'aiuto di tutti i piemontesi». Il presidente uscente del Piemonte Mercedes Bresso ammette la sconfitta ma annuncia ricorso: «Chiederemo di ricontare le schede», ha detto.
Anche nel Lazio importante vittoria per la candidata del centrodestra Renata Polverini che si è aggiudicata la contesa, tutta al femminile, per la guida della regione. A Piazza del Popolo, di fronte a centinaia di sostenitori che l'hanno raggiunta davanti alla Chiesa degli Artisti, la ex sindacalista ha detto: «È stata una vittoria storica, non so per quanti anni la ricorderemo». Emma Bonino è risultata comunque la candidata più votata a Roma: la rappresentante del centrosinistra ha prevalso nelle 2.600 sezioni della Capitale (scrutinate 2.591), con il 54,1%, sulla sua rivale Renata Polverini, al 45,2%. «Non sfugge l'occupazione da parte del premier di tutti gli spazi possibili e immaginabili - ha commentato Bonino - Credo anche che a questo punto un paese normale dovrebbe saper porre rimedio».
Quanto alle altre regioni, il centrodestra tiene più che saldamente Lombardia e Veneto e strappa al centrosinistra anche il Piemonte, dove il candidato Roberto Cota è davanti all'attuale governatrice Mercedes Bresso nella conta degli ultimi voti. Il centrosinistra tiene le roccaforti (Liguria Emilia Romagna e Toscana) mentre cede, con una netta sconfitta, le regioni Campania e Calabria. In Puglia invece, dove il Pd correva senza l'appoggio dell'Udc, il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola ha ottenuto riconferma. Il centrosinistra mantiene le altre regioni (Basilicata, Umbria e Marche).
CONTINUA ...»
