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Berlusconi favorevole
al rinvio del voto nel Lazio

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19 marzo 2010
Berlusconi favorevole al rinvio del voto nel Lazio

Scandaloso quello che sta accadendo sulla vicenda liste romane, favorevole al rinvio del voto nel Lazio chiesto dalla lista Sgarbi, esterrefatto di sentenze che di fronte al diritto al voto guardano alla burocrazia. I delegati del Pdl, poi, hanno subito un grande sopruso, senza alcuna colpa. Le telefonate di Trani? «Un dovere da cittadino per ottenere che non si facessero più abusi innuna trasmissione del servizio pubblico». Silvio Berlusconi nella conferenza a Palazzo Chigi tocca tutti i temi caldi del momento.

Scandalizzato dal comportamento dei giudici. «Sono esterrefatto e scandalizzato che continuano ad arrivare sentenze dei giudici che di fronte al diritto al voto dei cittadini guardano invece a cose burocratiche messe lì apposta per dare il voto ai cittadini». Sulla vicenda delle liste elettorali di Roma, il premier definisce quello che sta accadendo «scandaloso». Abbiamo fatto, ha detto, «un processo ai nostri delegati, l'ho fatto io personalmente, ma voglio ribadire che non
c'é nessuna colpa nostra».

«La Lista Sgarbi ha diritto al rinvio nel Lazio». Il premier si è detto favorevole all'ipotesi di rinvio del voto per le regionali nel Lazio chiesto dalla lista Sgarbi. «Il nostro orientamento è come sempre quello di persone che riconoscono il diritto degli altri: la Lista Sgarbi ha avuto questo riconoscimento e ha certamente il diritto di poter approfittare di altri giorni di campagna elettorale». Berlusconi ha ricordato che la Regione Lazio deciderà anche facendo riferimento al ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Ho parlato con il ministro degli Interni e gli ho dato questo mio convincimento: quando uno ha un diritto è giusto che lo si rispetti».

La lista Rete Liberal di Vittorio Sgarbi ha presentato ufficialmente la richiesta di rinvio delle elezioni regionali nel Lazio. «Ho parlato stamattina con Berlusconi, il quale - ha detto Sgarbi ai microfoni di Cnrmedia - ha convenuto su due punti: che io ottenga il rinvio delle elezioni è una mia vittoria, perché io non devo vincere le elezioni regionali, ma devo vincere una battaglia di principio, e devo avere in nome della legalità, tanta conclamata dai Travaglio, dai Di Pietro, dalla sinistra, gli stessi tempi e le stesse opportunità degli altri, ed essendo molto più bravo di loro, in tre settimane riuscirò a farmi conoscere, certo che non potrei farlo in sette giorni. Il mio risultato non può che essere favorito da una proroga e deve essere accettata perché non si capisce perché gli altri abbiano avuto quattro settimane ed io una sola».

Doveroso l'intervento all'Agcom su Santoro. Riferendosi alle sue telefonate con Innocenzi, Berlusconi ha detto che «è doveroso chiedere all'Agcom di intervenire per chiedere di fermare l'ignominia delle trasmissioni di Santoro che non consentono agli accusati di difendersi».

La crisi continua ed è globale. «Vorrei ribadire che contrariamente a quanto afferma l'opposizione, siamo consapevoli che c'é una crisi che continua ed è globale». Diciamo, ha detto il Cavaliere, «che il nostro paese sente questa crisi meno degli altri paesi europei e stiamo uscendo non con estrema velocità, ma in maniera certa» dalla crisi. Nei contatti europei con altri imprenditori, aggiunge il premier, «registro un'atmosfera psicologica assolutamente positiva». Berlusconi garantisce che il suo governo è in grado di risolvere le situazioni di crisi aziendale: «Non lasceremo nessuno senza lavoro». Rivendica interventi «su singole situazioni aziendali, quando si dice che ci sono 100-120 aziende in difficoltà, si dice una cosa vera ma bisogna considerare che in Italia le aziende sono milioni». Il presidente del Consiglio sottolinea che le difficoltà sono soprattutto legate alle esportazioni.

Balducci è stato scelto dal governo precedente.
A proposito dell'inchiesta sul G-8 il premier ha detto: «Ricordo che Angelo Balducci non l'abbiamo nominato noi, ma il precedente governo e dato che non facciamo piazza pulita degli uomini nominati lo abbiamo lasciato al suo posto». . (N.Co.)
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19 marzo 2010
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