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Berlusconi sul caos liste
vede un «disegno ben pensato»

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11 marzo 2010
Silvio Berlusconi con Renata Polverini - AP photo

Dopo il duro attacco rivolto ai giudici, Berlusconi torna a parlare del «pasticcio liste» che mette a rischio la presentazione della lista del Pdl in Lazio.

«Stanno tentando di farci una grande, insopportabile porcheria, ma ho ancora fiducia - ha spiegato il premier riferendosi allo stop imposto dal Tar del Lazio - nel Consiglio di Stato. Non ha nessuna ragione per negare al primo partito italiano di essere presente a Roma e nella sua provincia. Ma se così non fosse bisogna dire a tutti che è comunque facile votare per noi mettendo una croce sul nome di Renata Polverini. Inoltre garantiremo a chi corre il rischio di non essere in lista, se si impegnerà come se lo fosse, un ruolo da protagonista nella prossima giunta del Lazio».

«Abbiamo presentato - ha detto ancora Berlusconi - liste ovunque e ci sono stati problemi solo a Milano e a Roma? A me sembra un disegno molto ben pensato». La «sinistra giustizialista, certa magistratura politicizzata, certi giudici che usano la giustizia ai fini politici», ha aggiunto il premier, «hanno dettato i tempi di questa campagna elettorale. Mandiamo i militari in Afghanistan per far svolgere le elezioni mentre nella capitale ci viene interdetto».

Così, dopo il voto per le Regioni, ha annunciato Berlusconi, «faremo una grande riforma della giustizia» che avrà una portata «anche costituzionale». Il Cavaliere ha inoltre ribadito che durante la manifestazione nazionale del Pdl che si terrà la prossima settimana «chiameremo i 13 nostri candidati a giurare sul palco e a impegnarsi per quello che dovranno fare al governo delle regioni». Il presidente del Consiglio ha elencato alcuni punti: «La realizzazione del piano casa che abbiamo varato e che è stato ignorato dai governi della sinistra, interventi sulla sanità per far sì che non ci siano più liste di attesa che vadano oltre una settimana. E ancora - ha proseguito - meno burocrazia, in modo che chiunque voglia mettere in piedi una nuova impresa lo possa fare in 24 ore». E infine, ha concluso, un impegno per il verde.

«Ciò che la sinistra sta facendo in questa occasione - ha detto appellandosi agli indecisi - deve far sì che anche gli indecisi e gli indifferenti devono valutare come non ci si possa fidare di chi predica la cultura dell'esclusione dell'avversario, la cultura dell'invidia e dell'odio politico», afferma Berlusconi. Che ribadisce: «Se la sinistra dovesse vincere, l'Italia e le Regioni sarebbero meno libere, ma non sarà così perchè vinceremo e Renata Polverini governerà il Lazio».

Bersani: «Berlusconi è ormai un disco rotto»
«Berlusconi ormai è un disco rotto, a Berlusconi dico basta!» Con queste parole il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, da Reggio Emilia, ha replicato agli attacchi a sinistra, stampa e magistratura del premier Silvio Berlusconi. «Cosa dovrebbero dire - ha aggiunto Bersani - tutte quelle liste che sono state escluse in queste elezioni e tante volte nelle elezioni precedenti? Basta, finiamola qui, mettiamoci a discutere dei problemi che interessano alla gente».

Sul caos liste «se la sono cercata loro, hanno fatto un pasticcio loro, hanno fatto un decreto su misura sbagliando la misura, cosa vogliono da noi?». Poi il segretario dei democratici ha detto: «Si mettano tranquilli e ci consentano di fare una campagna elettorale che parli di lavoro, scuola e sanità. Non possiamo andare avanti ancora due settimane parlando di complotti assurdi e favoleggiare di attacchi della sinistra: il capo del governo deve fare il capo del governo, non può sempre fare il capo del partito o il capolista, bisogna tornare alla normalità».

In serata è poi arrivato un commento di Umberto Bossi. «Io direi - ha detto Bossi- che come segretario avrei mandato a portare le liste delle persone perbene, ma anche qualche persona decisa. Farsi mettere sotto, farsi impedire di presentare le liste dai radicali è il massimo. È gente che digiuna e che quindi non ha molte energie addosso».

Melandri: «Sabato non sarò in piazza con il Pd, inaccettabili i toni di Di Pietro» (di Sara Bianchi)
Il «pasticcio» delle liste costa tre punti al Pdl (di Roberto D'Alimonte)
Per le elezioni massima vigilanza ai seggi

11 marzo 2010
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