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Il piano casa nei sogni dei futuri governatori

di Giorgio Santilli

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25 marzo 2010
Il piano casa nei sogni dei futuri governatori


Piena adesione dei candidati governatori di centro-destra alla deregulation del governo, con la promessa di adeguare le norme regionali là dove non prevedano il regime semplificato o non consentano l'applicazione del provvedimento del governo. Atteggiamenti non così monolitici sulle misure da prendere tra i candidati governatori di centro-sinistra dove la linea unitaria è data semmai da una maggiore attenzione al problema della sicurezza e delle verifiche tecniche da affiancare alla liberalizzazione. L'obiettivo dichiarato è quello di evitare conseguenze sulla tenuta statica degli edifici e anche di coinvolgere le professionalità tecniche (architetti, geometri, ingegneri) oggi escluse dal percorso della liberalizzazione.

Questa la sintesi delle risposte che i candidati governatori dei due schieramenti danno in sette grandi regioni (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia) alla domanda se si intenda rendere possibile o meno l'applicazione del decreto legge che prevede un regime libero per le manutenzioni edilizie straordinarie, senza più l'obbligo per il proprietario di casa di presentare la denuncia di inizio attività.

VENETO
Giuseppe Bortolussi
Candidato centro-sinistra
Istintivamente sono per la nuova norma, che va nella direzione della semplificazione e della sburocratizzazione. Le manutenzioni straordinarie, che comprendono interventi sugli infissi o sugli impianti energetici – non destano certo problemi o allarmi. Ma in Veneto, e in particolare in luoghi come Venezia, Verona e molte altre città d'arte, nelle Ville Venete e via enumerando, anche il più semplice intervento è sottoposto al vaglio della Sovrintendenza ai monumenti. Stando così le cose, lo spostamento di tramezzi interni, nelle dimore "censite", creerebbe sicuramente delle situazioni delicate, che potrebbero mettere a repentaglio il patrimonio artistico e architettonico del Veneto. Una possibilità potrebbe essere quella di distinguere queste due situazioni, mantenendo il controllo più stringente sulle dimore di pregio rispetto a tutte le altre, per cui è auspicabile la liberalizzazione.

Luca Zaia
Candidato centro-destra
Come noto all'interno del decreto incentivi sono state inserite delle misure riguardanti gli interventi all'interno delle abitazioni, che in qualche modo dovrebbero anticipare il piano casa. Ho votato in quanto membro del governo a favore del decreto incentivi. Ho condiviso questi provvedimenti come condivido quelli del piano casa perché rispondono al criterio che ognuno di noi sia padrone a casa propria e per questo possa, superando gli ostacoli burocratici, che finora hanno rallentato questo processo, realizzare ampliamenti all'interno e all'esterno della propria casa. Siamo convinti che questo non solo consentirà a chi ha avuto un figlio di costruirgli una stanza, e a chi ha bisogno di un po' più di spazio di costruirselo, ma farà anche da volano per l'economia del territorio. Fortunatamente il settore dell'edilizia del nostro paese non è stato sottoposto a uno stress simile a quello della bolla speculativa spagnola quindi crediamo che questo provvedimento sia adeguato alle esigenze del settore edilizia e che possa attribuire far uscire definitivamente dalla crisi internazionale. Resta fermo, però, il punto che per noi ogni intervento deve essere pienamente rispettoso dell'ambiente e del paesaggio circostante. Quando parliamo di sviluppo sostenibile ci riferiamo anche a questo.

PIEMONTE
Mercedes Bresso
Candidata centro-sinistra
Già oggi gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dal decreto possono essere portati a termine senza Dia. Il provvedimento governativo riguarda infatti una serie di opere che, a un primo esame, escludono gli aumenti di volumetria e gli interventi in aree di pregio architettonico. È evidente che una distribuzione diversa degli spazi interni, l'apertura di una finestra sul cortile, l'eliminazione di barriere architettoniche e l'installazione di pannelli fotovoltaici possono essere attuati senza Dia. È altrettanto evidente che se occorrerà adeguare la normativa regionale per agevolare tutti quegli interventi che non prevedono aumenti di volumetria, questo sarà un compito della prossima legislatura.

Roberto Cota
Candidato centro-destra
Da presidente della Regione seguirò le linea guida tracciate dal Piano casa del Governo, che la Bresso ha invece osteggiato e annullato scientificamente non per ragioni di merito, ma solo per approccio ideologico. Questo modo di fare è stato del resto la costante del suo governo in questi cinque anni: non ha governato per qualcosa, ma quasi sempre contro qualcuno. E a rimetterci sono stati i piemontesi. Ovviamente un punto irrinunciabile della nostra legge sulla casa legge sarà la tutela dell'ambiente e dei nostri impareggiabili centri storici. Cambierò senz'altro la nuova legge regionale nell'ottica di una sburocratizzazione. Si può pensare anche a soluzioni alternative alla Dia per alcuni piccoli interventi, come opere interne, manutenzioni straordinarie o interventi che non cambino la volumetria dell'immobile.

  CONTINUA ...»

25 marzo 2010
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