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Un elegante signore vissuto negli Stati Uniti per trent'anni e da qualche anno tornato in Etiopia fu la nostra stampella. Johannes Gebregeorgis lavora per una ong americana che costruisce biblioteche in Etiopia. Fa professionalmente quello che noi facemmo artigianalmente. Organizza la settimana della lettura, gestisce ad Addis Abeba la Shola Library, un bello spazio pubblico per i bambini, pubblica in Etiopia storie illustrate per bambini con testo inglese/amarico. Si è inventato la Donkey Mobile Library, una biblioteca ambulante trainata da un asinello, anche se è più un'idea di marketing che efficace. Da poco è anche un "Cnn Hero" . La maggior parte dei libri che fornisce arriva via container dagli States. Diventammo amici e si stupì di vedere tanti libri in amarico e oromo che lui non aveva. "Alcuni li abbiamo trovati da un docente dell'università di Addis Abeba" dissi "altri da artisti, e altri ancora in buchi della città che solo Mohamed ed Eshete conoscono". Johannes ci organizzò dei corsi per i nostri bibliotecari, che oggi lavorano gomito a gomito con gli insegnanti.
Pozzi e fantasia. In questi giorni si parla di una possibile carestia in Etiopia. Le piogge di marzo/aprile sono state avare. I raccolti saranno poveri. Servono i soliti grandi interventi strutturali. E tanti piccoli interventi a pioggia. Dove si pensa a un pozzo, una piccola clinica, un silos per le sementi, vale la pena aggiungere un piccolo spazio per una biblioteca. Aperta alla gente comune, che parli la stessa lingua. La tecnologia accessibile potrebbe aiutare. Un posto dove Ashennafi si studia l'inglese e Branu la bibbia, Tewodros come allevare le galline e Mamitu una nuova ricetta, mentre Sciuaie e Tesfay sprofondano nella fantasia.