Ancora oggi e poi si cambia: da domani non si potranno più girare assegni da 5mila euro in su e i carnet in distribuzione saranno già muniti dalla clausola «non trasferibile». Ma attenzione a non buttare i vecchi libretti che si dovessero avere nel portafoglio: si potranno utilizzare fino ad esaurimento (con qualche avvertenza). Nuovi limiti, sempre da domani, anche per i passaggi di contanti e per i libretti al portatore.
Le misure del Dlg 231/07
Scattano infatti domani le nuove regole su assegni, contanti e titoli al portatore previste dal decreto legislativo 231/07, contenente misure volte a contrastare riciclaggio, evasione fiscale e criminalità, riducendo, tra l'altro, il più possibile le transazioni tramite assegni e contanti. Se in effetti gli assegni (453 milioni emessi nel 2006, per un importo totale di quasi 1.200 miliardi e un valore medio di circa 2.600 euro, secondo gli ultimi dati Abi-Banca d'Italia) attualmente coprono il 2% dei pagamenti effettuati in Italia, il cash fa ancora la parte del leone (intorno al 90%).
Per aiutare i cittadini alle prese con la nuova disciplina, l'Abi – in collaborazione con Banca d'Italia e ministero dell'Economia - ha messo a punto un vademecum «Assegni: cambia tutto» disponibile gratuitamente in oltre due milioni di copie agli sportelli e sul sito stesso dell'Associazione bancaria (www.abi.it). Ma ecco, in sintesi, che cosa è bene sapere, anche per evitare pesanti sanzioni.
Assegni nuovi
A partire da domani gli assegni (bancari, postali, circolari e cambiari) di importo pari o superiore a 5mila euro devono riportare la clausola «non trasferibile» (già stampata sui nuovi modelli) nonché il nome o la ragione sociale del beneficiario.
Resta possibile dotarsi di cheque in «forma libera», cioè senza la clausola «non trasferibile»: andranno però richiesti alla banca (o alle Poste) in forma scritta, costeranno 1,5 euro l'uno (a titolo d'imposta di bollo) e potrano essere emessi esclusivamente per importi inferiori a 5mila euro.
Solo questi assegni potranno essere «girati», ma per ogni girata si dovranno indicare, sul retro, il nome e il codice fiscale del «girante» (della persona fisica o, nel caso di società, della società stessa): impossibile incassare il titolo se mancano questi dati.
Nessuna girata possibile per gli assegni intestati «a me stesso», «a me medesimo»: è ammesso all'incasso, in banca o in posta, solo chi li ha emessi.
Quanto agli assegni "avanzati" nel cassetto, si potranno utilizzare liberamente per importi inferiori a 5mila euro (senza imposta di bollo); invece se si vorranno emettere per valori pari oppure oltre questa soglia, andrà apposta la dicitura «non trasferibile».
E se si dovesse essere beneficiari di un assegno emesso in passato oppure oggi stesso? Nessuna paura, si potranno tranquillamente incassare.
Contanti e libretti
Da domani si riduce anche la possibilità di trasferire contanti, libretti di deposito e titoli al portatore: il limite massimo scende infatti da 12.500 a 5mila euro (a 2mila se il trasferimento avviene tra soggetti che svolgono attività di money transfer).
Stesso giro di vite anche per i libretti al portatore: dal 30 aprile non è più consentito aprirne uno per un valore pari o superiore a questo tetto. E chi il 30 aprile si trovasse in possesso di uno più libretti oltre il valore soglia, avrà 14 mesi di tempo (la deadline è il 30 giugno 2009) per mettersi in regola. Tre le alternative percorribili: l'estinzione, il prelievo della somma in eccedenza, la trasformazione in "nominativo".
Quanto all'eventuale cessione di un libretto, da domani occorrerà comunicare alla banca i dati della persona cui lo cediamo e la data della cessione.
Le sanzioni
La nuova disciplina interviene anche sul versante delle sanzioni: in caso di compilazione o utilizzo scorretto degli assegni vanno dall'1 al 40% dell'importo trasferito; in caso di libretto non regolarizzato entro il termine stabilito si rischia di pagare dal 10 al 20% del saldo.
