Ha superato il vaglio di ammissibilità, con alcuni sfrondamenti, il maxi-emendamento al decreto legge incentivi che contiene anche le misure del decreto legge sulle quote latte ritirato ieri. Il contestato decreto legge sulle quote latte prevedeva, tra le altre cose, il dirottamento di 140 milioni di euro destinati alle aree deboli del Sud per rimborsare gli allevatori che hanno sforato i limiti europei producendo più di quanto concesso dalle normative comunitarie. Sul maxiemendamento il Governo ha posto la questione di fiducia, la quattordicesima dall'inizio della legislatura.
Fra le novità introdotte nel maxiemendamento gli obbligazionisti di Alitalia
potranno essere rimborsati attraverso i Titoli di Stato.
Fini: la Camera non è il Vietnam. Il presidente della Camera Gianfranco Fini nella mattinata aveva annunciato che non sarebbero stati ammessi «emendamenti che non abbiano un effetto diretto di sostegno o di rilancio di settori produttivi» riferendosi al maxiemendamento del Governo al dl incentivi. «Assicuro - ha detto Fini - che il criterio che la presidenza della Camera seguirà per la ammissibilità sarà unicamente all'insegna del doveroso rigore e dell'oggettivita». Fini ha lanciato un monito severo. «Bisogna evitare che da il lavoro della Camera sia all'insegna del Vietnam» ha detto la terza carica dello Stato. La seduta dell'assemblea di Montecitorio è stata sospesa in attesa del giudizio delle commissioni ed è poi ripresa alle 16 con la richiesta di fiducia da parte del Governo sul maxiemendamento sfrondato degli articoli dichiarati inammissibili. Il capogruppo del Pd Antonello Soro aveva chiesto una "valutazione rigorosa" nell'ammissibilità del maxiemendamento del governo e la convocazione del comitato per la legislazione.
Le novità sugli incentivi. Quanto alle modifiche, il maxiemendamento ha eliminato, rispetto al testo approvato in commissione, le misure sui canoni demaniali, mentre il ministero per lo Sviluppo economico ha inserito una misura che garantisce alle reti d'impresa benefici amministrativi, di semplificazione, e l'accesso ai contributi europei. Non è stato stralciato il riferimento alle auto euro 0, euro 1 ed euro 2 in relazione al bonus per chi monta impianti gpl e metano e la norma sulle agevolazioni per gli elettrodomestici è riservata a quelli almeno A+. Mantenuta, ma rivista, la norma 'anti-delocalizzazioni' (uno dei cavalli di battaglia della Lega): gli incentivi per l'acquisto di auto, elettrodomestici e mobili, si applicano a quelle aziende che si impegnano a non delocalizzare la produzione dei beni incentivati al di fuori dei Paesi membri dello Spazio economico europeo. L'efficacia di questa disposizione è, però, subordinata alla preventiva autorizzazione dell'Unione europea.
L'emendamento sulle quote latte. Dopo lo stallo nell'Aula della Camera sul decreto legge per le quote latte, la maggioranza ha deciso di superare l'ostacolo inglobando, ma solo in parte, questo provvedimento nel decreto sugli incentivi.
Le critiche del Pd e di Casini. L'opposizione, con l'Udc e l'Idv, protesta. L'Idv in particolare ha minacciato l'ostruzionismo se il decreto fosse stato ripreso integralmente. Dal Prc il segretario Paolo Ferrero ha invitato il governo a non forzare la mano: «Il governo eviti il voto di fiducia sul decreto sulle quote latte. Abbiamo valutato positivamente l'operato del ministro Zaia in sede comunitaria nell'assegnazione di nuove quote per il nostro paese. Ma restano improponibili le modalità di riassegnazione avanzate per decreto, modalità che non trovano condivisione neanche tra le forze politiche della maggioranza». Anche il Partito democratico aveva invitato il ministro Zaia a lasciar perdere: «Il ministro Zaia non insista con la riproposizione di norme "salva furbetti', ma applichi la legge di settore. Sbagliare, si sa, è umano; perseverare sarebbe diabolico» ha affermato il capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura della Camera, Nicodemo Oliverio. «Aver ottenuto il ritiro del decreto - sottolinea Oliverio - è in ogni caso una prima importante vittoria degli agricoltori e del Partito democratico che si è da sempre battuto con gli allevatori onesti. Contrario anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini «Mi sembra che non ci sia alcun collegamento tra le due materie. Per cui credo che il presidente della Camera non possa ammettere un emendamento del genere. Continueremo a vigilare per evitare che i truffatori riescano ad avere la meglio in zona Cesarini».
Confagricoltura e Cia contrarie. «Grazie anche all'azione di Confagricoltura il decreto legge quote latte è stato ritirato. L'Organizzazione agricola auspica che il maxi-emendamento del Governo accolga le istanze degli agricoltori (la proroga della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le zone montane svantaggiate e la dotazione per il Fondo di Solidarietà per le calamità naturali), mentre la questione quote latte andrà riportata integralmente sul binario della legalità, con un disegno di legge, non sussistendo alcuna motivazione di urgenza poiché le quote aggiuntive possono essere ben assegnate sulla base della vigente legge 119/03. Sullo stesso tono la posizione la Cia.
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