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Scudo fiscale 2009: notizie e aggiornamenti

 
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Scudo fiscale: martedì il Governo scoprirà le sue carte

di Dino Pesole

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17 settembre 2009


Per la nuova versione dello scudo fiscale, che consente il rimpatrio dei capitali e delle attività finanziarie esportate attraverso il pagamento di un'imposta sostitutiva del 5%, occorrerà attendere martedì prossimo, quando il Governo scoprirà le sue carte. È certo che vi saranno modifiche, e che le correzioni in arrivo saranno inserite in un emendamento al decreto correttivo della legge anticrisi in discussione al Senato.

I tecnici dell'Economia stanno valutando la portata delle modifiche contenute nell'emendamento predisposto dal senatore della maggioranza, Salvo Fleres, sul quale i relatori e la stessa maggioranza hanno espresso parere favorevole, provocando per questo la dura reazione dell'opposizione, mentre il Governo si è riservato di decidere.

Nel testo si prevede che quanti hanno un procedimento penale in corso possano accedere allo scudo. Questione complessa, tanto che lo stesso Fleres fa sapere che il Governo sta effettuando delle verifiche per appurare «se la disposizione valga anche per chi ha ricevuto un avviso di garanzia, oppure per la semplice apertura di un fascicolo». L'emendamento prevede altresì la soppressione dell'obbligo per gli intermediari di segnalare le operazioni sospette ai fini dell'antiriciclaggio, nonché la non punibilità ai fini dell'adesione allo scudo per alcune tipologie di reati tributari, tra cui l'omessa o infedele dichiarazione, la dichiarazione fraudolenta, l'occultamento o la distruzione di documenti contabili. Resta ferma l'abrogazione dell'articolo 2623 del Codice civile disposta dalla Finanziaria 2006, che ha cancellato la reclusione e le multe per «violazione di obblighi incombenti agli amministratori».

Una serie di misure, in sostanza, che tende a rendere più conveniente l'adesione allo scudo. In questa direzione va l'ulteriore modifica contenuta nell'emendamento Fleres che restringe da sette a tre mesi il periodo per aderire allo scudo. Si passerebbe in tal modo dal 15 aprile 2010 al 15 dicembre 2009. Una misura immaginata con l'evidente intento di anticipare gli incassi all'anno in corso. Da martedì si entrerà nel vivo e si annunciano tempi brevissimi. Il provvedimento è già stato inserito nel calendario dei lavori dell'aula di Palazzo Madama per martedì pomeriggio. Dopo il via libera del Senato, il testo passerà al varo definitivo da parte della Camera, e sarà una vera corsa contro il tempo poiché il periodo di vigenza del decreto scadrà il prossimo 3 ottobre. Entro tale data, dovrà essere convertito in legge.

17 settembre 2009
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