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L'innovazione tecnologica? In Ferrari è un "affaire" quotidiano

di Gianni Rusconi

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27 OTTOBRE 2008

In Ferrari si testa il meglio della tecnologie informatiche, l'ultima avanguardia in fatto di software e sistemi. Prima degli altri. Meglio degli altri. Messa così sembra quasi una dichiarazione d'intenti presuntuosa, per quanto arrivi non solo dai diretti interessati ma anche dai ricercatori dell'Università di Pisa che lavorano a stretto contatto con la scuderia di Maranello. In realtà il fatto che fra le mani degli uomini It della Rossa (alcuni dei quali dediti specificatamente alla squadra corse) arrivino fra le mani, in anteprima, le soluzioni più innovative prodotte dall'industria tecnologica è semplicemente la realtà, una prassi consolidata. E i vari test in corso su Windows Hpc Server 2008, la nuova piattaforma per il supercomputing di Microsoft, è solo l'ultimo esempio di una lunga lista di prodotti che passano al vaglio dell'attività di scouting di Ferrari, prima della loro adozione a supporto dei processi (sviluppo, produzione, test, logistica, vendita) che regolano l'intero ciclo di vita delle macchine da corsa e di quelle di serie.

La potenza di calcolo al servizio di tutto il ciclo di vita delle macchine
Piergiorgio Grossi ha una sua precisa filosofia per indossare le vesti di responsabile It del reparto corse di Ferrari: "l'innovazione da noi è un fatto quotidiano, non occasionale. Un responsabile dei sistemi informativi di una banca ragiona in modo diverso, noi giochiamo d'anticipo e diamo ai nostri clienti interni, e non solo agli ingegneri, le maggiori opportunità possibili per avere supporto dalle tecnologie e dalle risorse informatiche. Evolvere o morire: è questa la vita di una scuderia di Formula 1, e il principio vale anche per la componente infrastrutturale e informativa. Abbiamo poche settimane per fare gli aggiornamenti core, dopo la fine della stagione di gare. Lì concentriamo gli upgrade di sostanza, come la migrazione a Vista, che stiamo mettendo in campo, o al nuovo Office".

A cosa servono tecnologie avanzate come l'high performance computing è facile immaginarlo: per simulare virtualmente velocità di punta superiori ai 300 chilometri orari testando l'aerodinamica e la fluidodinamica interna (quella del motore) della macchina ci vuole una potenza di calcolo che solo determinati sistemi possono garantire. E parimenti serve una struttura informativa adeguata per raccogliere e analizzare velocemente e in modo affidabile le decine e decine di Gbyte di dati che gli oltre 100 sensori posizionati sulla vettura producono ogni weekend di gara o durante le sessioni di test.

"La macchina – ha spiegato meglio il concetto Grossi - evolve più volte nel corso della stagione, sotto vari punti di vista, nell'aerodinamica ma non solo. È un processo di miglioramento continuo, di costante sperimentazione di nuovi pacchetti. E il sistema di elaborazione dei dati si deve adeguare a queste pressanti sollecitazioni, per dare delle tempestive risposte generate dai test e dalle simulazioni, per fare analisi in real time sulla base dei riscontri della telemetria. Il fine ultimo è quello di aiutare i piloti a guidare meglio e rendere la macchina più veloce, andando oltre al feedback che arriva dall'esperienza di guida dei piloti stessi, in gara come nei test. Oggi siamo in grado di misurare centinaia e centinaia di parametri e dare agli ingegneri le indicazioni per prendere le decisioni più opportune".

Un ecosistema con tanto Windows
L'adozione di sistemi come Windows Hpc è quindi una sorta di passaggio "obbligato" per un'azienda come Ferrari che va dell'avanguardia tecnologica la sua bandiera, in pista come in strada (alcune macchine di serie utilizzano progetti nati per le vetture di F1 e le due anime dell'It operano in modo del tutto sinergico fra loro). "Per sfruttare a pieno i vantaggi dell'high performance computing – ha sottolineato però Grossi - non basta crescere sotto il profilo delle Cpu, delle unità di elaborazione quindi, ma anche sotto vari altri aspetti, a cominciare dal software e dalle applicazioni.per arrivare all'organizzazione alle competenze alla disponibilità di risorse. In Ferrari stiamo lavorando con diverse piattaforme Hpc, anche quelle Linux, e sceglieremo la piattaforma con il migliore rapporto costi prestazioni valutando ogni parametro possibile, in funzione del tipo di applicazioni, del sistema operativo utilizzato e altro ancora. Il fatto che l'ecosistema di Ferrari giri su Windows, dal sistema operativo ai programmi Office ha ovviamente il suo peso e Hpc Server 2008 ha il vantaggio di essere maggiormente compatibile, interoperabile con le applicazioni esistenti. Ci aspettiamo prestazioni per lo meno paragonabili a quelle attuali con varie migliorie, non siamo ancora in produzione ma confidiamo in una maggiore produttività e nella totale affidabilità del sistema. E su questa piattaforma intendiamo far girare anche le decine di applicazioni e tool che abbiamo sviluppato internamente per specifiche esigenze elaborative".

  CONTINUA ...»

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