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Gps, con il navigatore ora si evita la coda

di Mario Cianflone

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13 ottobre 2008

Navigatori, il mercato soffre: cresce la domanda, ma calano i margini. Ed ecco che il satellitare portatile, per essere appetibile e guadagnare slancio e valore aggiunto, si prepara alla nuova era: quella dei servizi. Non basta più andare dal punto A a quello B, e il design conta sempre di più. Arriva il dunque il gps 2.0: la nuova generazione di dispositivi portatili capaci di schivare le code e di offrire una visualizzazione più naturale e tridimensionale, per interpretare meglio le indicazioni su un display diventato il cuore dell'infomobilità e comunicazione.

Tra gennaio e giugno in Italia sono stati venduti 713mila navigatori, in netto incremento rispetto all'analogo periodo del 2007 (poco oltre i 470mila pezzi). Tuttavia, a fronte di una crescita tanto forte in volume, il giro d'affari si è addirittura ridotto da 141 a 134 milioni di euro. Il prezzo è crollato e questo spinge i produttori a introdurre più funzioni per indirizzare la domanda verso apparati più completi. In particolare il focus è verso le funzioni dedicate alla navigazione e al miglioramento della guida, con nuove tecniche di visualizzazione: diventa più facile affidarsi all'intelligenza di silicio e software evitando pericolose incertezze agli svincoli. Su questa lunghezza d'onda si sono sintonizzati soprattutto Becker e Navigon, che hanno scommesso sul 3D e sugli "assistenti virtuali di corsia".

La tendenza del momento si concentra sulle tecnologie che permettono di saltare le code. Il "vecchio" Tmc non ha sfondato a causa di prestazioni poco affidabili, al contrario di quelle del servizio Infoblu di autostrade. Per non parlare poi della vera rivoluzione anti-traffico e anticoda: il sistema Hd Traffic di TomTom, purtroppo non ancora disponibile in Italia, che si basa sulla fusione tra telefonia mobile e navigazione Gps .
Di fronte a tanta tecnologia resta un punto critico: la ventosa di supporto che non solo deturpa il design degli interni (e su questo si può soprassedere), ma appare sempre più scomoda nelle auto di nuova generazione dai parabrezza molto inclinati. Sui forum internet dedicati al pianeta Gps si era diffusa la voce secondo la quale la Commissione Ue sarebbe intenzionata a regolamentare la struttura dei supporti, arrivando a vietare la ventosa.

Non vi è traccia di documenti ufficiali, ma è palese che le ventose non sono il massimo della sicurezza. Se cade, il dispositivo può essere fonte di distrazione e di intralcio, mentre la posizione va scelta con cura: guai a impedire il corretto funzionamento degli airbag.
La soluzione potrebbe essere quella di integrare il supporto del Pnd direttamente nella plancia, salvaguardando così sicurezza ed estetica. È di questi giorni la notizia che TomTom ha siglato un accordo con Renault – analogamente a quanto già fatto con Toyota nel caso della Yaris Navi – proprio per offrire navigatori integrati sulle vetture della Regie dalla prima metà del prossimo anno. L'era della ventosa volge al termine.

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