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Le prime regole dell'Eurostato
virtuale riguardano i minori

di Luca Salvioli

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9 febbraio 2010
Facebook & Co accordo per la privacy

Accordo tra i social network e la Commissione di Bruxelles per la tutela delle informazioni personali dei minorenni in rete

Lo scorso anno la Commissione europea ha messo attorno a un tavolo i principali siti di social network, ricercatori e Ong per affrontare l'annosa questione della privacy e della gestione delle informazioni personali in rete. Con particolare attenzione ai minorenni. Ne è emerso un accordo tra venti aziende che gestiscono i servizi più utilizzati in Europa: Arto, Bebo, Dailymotion, Facebook, Giovani.it, YouTube (Google), Hyves, Xbox Live (Microsoft), Windows Live (Microsoft), MySpace, Nasza-klaza.pl, Netlog, One.lt, Piczo, Ratee , Skyrock, SchülerVZ (VZnet), StudiVZ (VZnet), meinVZ (VZnet), Habbo Hotel (Sulake), IRC Galleria (Sulake), Tuenti , Yahoo!Answers, Yahoo!Flickr e Zap.lu.

Tanto per avere una dimensione del fenomeno, a dicembre 2008 211 milioni di utenti con più di 15 anni avevano visitato un sito di social network. La vita sociale dei cosiddetti "nativi digitali" ha una componente rilevante che prende forma sul web. Con un risvolto oscuro, evidenziato dai dati di Adiconsum (referente italiano del progetto insieme a Save the Children): l'8% dei minori tra i 15 e i 17 anni posta proprie foto senza vestiti.

A un anno di distanza il Safer Internet Day, la giornata istituita dalla Commissione Europea nell'ambito del Safer Internet che si celebra oggi (di cui insieme ad Adiconsum è il referente italiano), tira le somme dell'intesa facendo un primo bilancio. Nel frattempo viene rivolto un invito anche ai giovani («pensaci bene prima di metterlo online!) e diverse attività di sensibilizzazione in rete (per l'Italia www.sicurinrete.it) e sul territorio.

Oggi la commissaria ai Media Viviane Reding presenta i risultati dell'attività di monitoraggio di quest'anno: «La maggior parte dei social network ha aumentato la capacità degli utenti di gestire i rischi, rendendo più semplice modificare le impostazioni della privacy, bloccare le amicizie indesiderate e cancellare commenti», si legge nella comunicazione di Bruxelles.

Secondo lo studio, nell'ultimo anno 19 social network su 23 hanno abilitato delle impostazioni di sicurezza. Per 14 di essi le nuove impostazioni sono anche semplici da utilizzare e le può capire anche un bambino. Inoltre Facebook, assieme agli altri principali social network, ha reso le identità dei minori visibili soltanto agli amici.

Ma si può e si deve fare di più, sottolinea la Commissione, per proteggere i minori. Oggi, spiegano i dati, circa il 50% degli adolescenti europei condivide informazioni personali su web, utilizzando la rete come strumento per affermare la propria identità. Ma foto e video restano on line e visibili a tutti anche per anni, e sono semplici da trovare con un qualunque motore di ricerca perchè il sistema di "tag" rende espliciti nomi e cognomi. Per evitare cyberbullismo e adescamenti sotto falsa identità - i rischi maggiori in cui possono incorrere gli adolescenti - Bruxelles chiede ai social network di nascondere i profili dei minori: «Devono essere invisibili di default, e inaccessibili ai motori di ricerca», avverte la Reding.

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9 febbraio 2010
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