Se qualcuno avesse avuto il desiderio di conoscere come ragionava Bill Clinton quando era presidente, gli sarebbe bastato ignorare i suoi discorsi scritti e andare a sentirlo parlare lontano dai microfoni nelle serate organizzate per la raccolta di fondi. La sera, infatti, gli piaceva esternare a ruota libera le sue idee su razza, religione, scienza e natura dell'anima umana. Oggi il posto giusto nel quale recarsi ad ascoltarlo disquisire in tutta libertà è la conferenza annuale denominata Clinton Global Initiative a New York, alla quale prendono parte centinaia di capi di stato, personalità eccezionali del mondo del lavoro, dirigenti delle organizzazioni non governative, accademici e perfino star hollywoodiane, che non si limitano a parlare dei problemi del mondo, ma anche di come affrontarli.
Presidente Clinton, in vista del 2010 quali sono secondo lei gli avvenimenti strategici più imprevedibili che dovremmo invece aspettarci?
Dovremmo osservare con attenzione ogni regione del mondo, per vedere se vi sono zone nelle quali possa accadere qualcosa di politicamente simile alla crisi finanziaria che abbiamo vissuto. Per esempio, non dovremmo chiederci se in Nigeria qualcosa potrebbe andare storto a seguito della concomitanza di conflitto politico e di crisi economica?
D'altra parte, dovremmo anche chiederci in ogni caso quali altri paesi al mondo potrebbero ancora sorprenderci positivamente, con qualcosa di positivo e brillante. Penso che vi siano ancora buone possibilità che israeliani, governo di Hamas e governo palestinese arrivino a un accordo, perché a lungo termine sarebbe un male non arrivare a un'intesa se entrambe le parti ne hanno la possibilità. Per il momento Hamas ha un'immagine molto screditata a seguito dell'operazione di Gaza, ma nonostante tutto l'Autorità palestinese sta palesemente cercando di migliorare le proprie potenzialità. Godono di favore al momento, ma se non fossero in grado di garantire concreti progressi economici e politici e di renderli duraturi nel tempo, le cose cambierebbero parecchio per loro. Per gli israeliani le previsioni a lungo termine sono ancora più nette e chiare, perché ben presto non saranno più una maggioranza. A quel punto dovranno necessariamente decidere se continuare a essere una democrazia e non essere più uno stato ebraico, oppure se continuare a essere uno stato ebraico e non più una democrazia. E di sicuro questo è un grande incoraggiamento.
Io credo che una delle cose che potrebbero davvero stupirci nel 2010 sia che israeliani e palestinesi arrivino a un'intesa sostanziale. Nessuno crede che ciò abbia molte possibilità di accadere, e probabilmente non accadrà, a causa degli ostacoli e della complessità politica che caratterizza il governo israeliano. Tutto quello che posso dirvi, in ogni caso, è che ho trascorso moltissimo tempo, quando ero presidente, a cercare di distinguere tra i titoli in prima pagina sui giornali e le effettive evoluzioni delle situazioni. Se è mai esistito un posto nel quale studiare l'andamento dei trend ti può portare alla conclusione che quanto prima si perviene a un accordo tanto meglio è, di sicuro è lì.
Quali considera che siano oggi le menti più brillanti e intuitive al mondo (escludendo quelle della sua famiglia)? Ci sono personaggi particolari che dovrebbero essere inclusi in questo elenco?
Paul Krugman. Non sempre condivido le sue opinioni, ma è immancabilmente bravo. David Brook è stato molto bravo. Tom Friedman è oggi il nostro giornalista più dotato, il più esperto nel saper osservare che cosa accade nel mondo, dedurne le implicazioni per il nostro futuro, e oltretutto escogitare valide espressioni per spiegarle che restano ben impresse, per esempio «gli uomini veri alzano le tasse sulla benzina». Capite di che cosa sto parlando, vero?
Malcolm Gladwell ha assunto un'importanza di rilievo. Tipping Point è un libro molto preciso e accurato su quello che è accaduto e che cosa è cambiato. Penso che il suo ultimo libro, Outliers, sia ancora più importante per comprendere come progredire e per addurre valide motivazioni a sostegno della tesi che perfino secondo le persone che consideriamo geniali la vita è più una corsa sulla lunga distanza che l'evento strabiliante di una sera da parte di un solo performer. Credo sia un libro veramente eccezionale.
Robert Wrigh: ha scritto The evolution of God, The moral animal e il libro pubblicato in mezzo a questi due, Nonzero, che mi ha influenzato moltissimo quando ero presidente. Un altro scrittore che ha pubblicato un libro molto interessante sull'importanza determinante della cooperazione nel genere umano e in altre specie è Matt Ridley. Quello che ha avuto una discreta influenza su di me è The origins of virtue.
La Guerra Fredda è durata una quarantina d'anni circa. Considerata l'attuale guerra all'estremismo - o guerra al terrorismo che la si voglia chiamare - prevede che durerà altrettanto o che nel prossimo decennio assisteremo a svolte importanti?
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