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Oggi perfino in Iraq, che sta affrontando i suoi problemi enormi con strumenti democratici, vediamo i semi della democrazia. È stato incoraggiante sentire un politico iracheno dire recentemente che avrebbe gestito un risultato elettorale contestato attraverso il negoziato. Questo è un evento nuovo per il mondo arabo, e il messaggio è arrivato anche ai paesi vicini. Anche l'amministrazione Obama sembra aver preso nota di questo importante sviluppo.
Ci sono moltissime ragioni per essere prudenti sulla situazione in Iraq, che è tuttora fragile, e non c'è nessun motivo per dichiarare prematuramente il successo. Ma non dobbiamo lasciare che un eccesso di cautela, o un desiderio di vedere confermate posizioni passate, ci renda ciechi alle realtà positive che si stanno manifestando sul terreno. Obama spesso cita Martin Luther King quando disse che «l'arco dell'universo morale è lungo, ma tende alla giustizia». Quell'arco può essere lungo davvero. Sono passati molti anni dalla guerra di Corea prima che la Corea del Sud cominciasse ad assomigliare alla brillante storia di successo che è oggi. E l'arco in Medio Oriente forse sarà ancora più lungo, ma se alla fine arriverà alla giustizia e una stabilità autentica il mondo sarà più sicuro. E quel risultato arriverà grazie a leader che hanno perseguito un realismo più autentico, un realismo democratico.
L'ambasciatore Paul Wolfowitz, visiting scholar presso l'American Enterprise Institute ed ex presidente della Banca mondiale, è stato vicesegretario alla Difesa degli Stati Uniti dal 2001 al 2005
(Traduzione di Fabio Galimberti)