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Le pagelle di Germania-Spagna

di Giuseppe Ceretti

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Loew 5
C'è chi dice che con quel che gli ha passato il convento calcistico tedesco ha fatto miracoli. Altri, più prosaicamente, rilevano che il gioco della Germania è tutto orgoglio e niente testa e gran parte del demerito è suo. Il sostituto di Klinsmann sulla panchina dei bianchi non ha fatto faville ed è arrivato in finale un poco per caso, lasciando alle spalle squadre più forti, Olanda e Portogallo su tutte. Jansen a parte, i cambi non hanno mostrato una grande lettura della partita. Ma diamogli atto che lo spartito di marca spagnola era assai complesso da decifrare.

SPAGNA
Casillas 7
Se Buffon è il numero 1 del mondo, il portiere spagnolo si è guadagnato con questi europei il secondo posto. Sempre sicuro nelle uscite, sempre tempestivo, ha dato tranquillità all'intero reparto. A proposito, il punto debole della Spagna non era la difesa? Già, era.

Sergio Ramos 7
Il desiderio di strafare lo porta in qualche caso a sbagliare e durante la partita un paio di errori li commette. Ma che spinta in avanti, che vigore atletico e che piedi! Al 66° potrebbe coronare il suo europeo con un gol dopo una punizione che sorprende la difesa tedesca. Botta di testa a colpo sicuro, Lehmann para.

Capdevilla 7
Sempre sicuro dopo un avvio un poco incerto. Dalle sue parti non si passa. Nella ripresa si prende qualche licenza in avanti, ma non dimentica mai di presidiare la sua fascia. Di lì non si passa.

Puyol 6 ½
Presidia la difesa da par suo e pare lontano parente del lunatico difensore del Barcellona di questa stagione. Ci mette grinta e autorità e guida bene il reparto. Un solo errore, al 59°, ma i tedeschi non ne sanno approfittare.

Marchena 7
Un gladiatore. Non un errore, sempre pronto con stacchi di testa imperiosi, un gigante in difesa. Doveva essere il punto debole della Spagna dei piccoletti, secondo alcuni critici. Ha risposto sul campo, dimostrando che la Spagna è tutta bella, dal portiere alla punta estrema.

Senna 8
In Brasile non è mai riuscito a trovare spazio e così si è accasato in terra spagnola, ha preso la nazionalità e ora è una delle colonne delle furie rosse. Unisce grande intelligenza calcistica a grinta. E' ovunque. Ha giocato la finale con grande prudenza, superando poche volte il centrocampo, ma quando si è proposto è andato due volte vicino al gol. Straordinario.

Iniesta 7 ½
Uno dei padroni del centrocampo, infaticabile. Attanagliato all'inizio dall'emozione, ha cominciato a carburare dal quarto d'ora e il suo motore da allora è andato a mille. Pallone gestito da quell'autentico fuoriclasse che è.

Xavi 8
E' la vera luce del centrocampo iberico, anche se i suoi compagni di reparto non scherzano. Controllo e possesso di palla, visione del gioco, un piacere per gli occhi di chi ama il calcio. Come molti dei suoi compagni spreconi gli manca la gioia del gol. Ma ora che importa?

Fabregas 7 ½
Al 32° è suo l'illuminante lancio, dopo aver ricevuto la palla da Senna, che manda in rete Torres. La solita partita di un centrocampista di genio, che ha affinato in poche partite l'intesa con i compagni. Colpito dalla implacabile legge di Aragones esce al 63° sostituito da

Xabi Alonso 6 ½
Venti minuti di sostanza, dà robustezza al centrocampo e polmoni nuovi, necessari a quel punto dell'incontro. Partecipa alla festa e non solo per onor di firma.

Silva 7
Un motorino, un attimo lo trovi sulla destra e l'azione dopo sul versante opposto. Gli manca la gioia del gol, ma con il suo gioco contribuisce a disorientare le difese. Dal 66° sostituito da

Cazoria 7
Meno di venti minuti, ma lascia il segno per un impegno costante e intelligente. Tiene palla con gran confidenza e non fa rimpiangere il pur ottimo compagno.

Torres 8
Si capisce subito, dalle prime mosse, che è la serata buona. La grande punta, attesa come un messia calcistico, ritorna alla grande sugli altari proprio nel giorno più importante. Il gol simboleggia le sue caratteristiche: classe, scatto e potenza. L'errore di Lahm c'è, perché lui ha fatto una cosa che poche punte sanno fare. Per il resto dell'incontro una vera spina nel fianco dei tedeschi. Un campione che ricorda il grande Van Basten per agilità e potenza. Esca al 78° sostituito da Guiza (s.v.)

  CONTINUA ...»

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