Roberto Cammarelle è in finale nei supermassimi di boxe: ha sconfitto per ko alla seconda ripresa il britannico David Price. Ma già nella prima ripresa l'azzurro aveva quasi ipotecato il passaggio in finale, chiudendo il round in vantaggio per 5 a 0. E ad inizio di seconda ripresa una serie di colpi al volto, per fortuna protetto dall'obbligatorio casco, hanno piegato Price e indotto l'arbitro ad intervenire prontamente e decretare la fine anticipata dell'incontro. Ora tra Cammarelle e la medaglia d'oro c'è un solo avversario: il cinese Zhilei Zhang, che in finale vi è arrivato senza passare per il turno precedente perchè il suo avversario, il russo Vyacheslav Grazkov, non ha combattuto in quanto aveva delle ferite alle mani ed è stato fermato dai medici della Federazione internazionale di boxe.
Qualificazione in finale nei pesi massimi anche per Clemente Russo, che in semifinale ha battuto l'americano Deontay Wilder col punteggio di 7-1. Mai in discussione il successo del pugile di Marcianise, che comunque dall'angolo il ct Francesco Damiani ha dovuto più volte richiamare perchè preso dall'entusiasmo per la prova che sta dando sul ring rischiava di abbassare la guardia e poteva anche arrivare un colpo a sorpresa sferrato dall'americano, ben più alto di Russo e dunque con braccia più lunghe. La prima ripresa si è chiusa sull'1 a 0 per Russo, quindi pari la seconda (0-0), e poi l'azzurro ha preso il largo vincendo 3 a 0 la terza ripresa e 3 a uno l'ultima. Nella finale per l'oro, domani alle 15.21 ora italiana, il pugile di Marcianise ritroverà il russo Rakhim Chakhkeiv, già battuto nella finale dei Mondiali dello scorso anno. Nella prima semifinale, Chakhkeiv aveva sconfitto il cubano Osmai Acosta Duarte 10-5. «Sul ring della finale darò tutto me stesso. Quello di una medaglia olimpica è l'obiettivo della mia carriera: è una vita che sto lavorando per questo sogno», ha confessato un esalutante Clemente Russo dopo la gara.
Non ce l'ha fatta, invece, l'italiano Vincenzo Picardi, che si è fermato al bronzo nella boxe, categoria 51 kg. L'azzurro è stato battuto in semifinale dal thailandese Somjit JongJohor per 7 a 1, con i parziali 2-1, 2-0, 3-0, 0-0. Netta la superiorità dell'avversario e per «Pollicino», come è soprannominato il pugile di Casoria, non c'è stato niente da fare nella corsa verso l'oro o l'argento nella categoria e dunque l'azzurro bissa il bronzo del Mondiale 2007 nei pesi mosca. Del resto proprio il thailandese sbarrò lo scorso anno a Chicago la strada a Picardi, battendolo ancora in semifinale. Da allora l'azzurro è sicuramente migliorato molto ma il divario tra i due resta notevole, e si è visto ancora una volta. Resta comunque la soddisfazione per una medaglia che lo scricciolo di Casoria, alla vigilia delle Olimpiadi, non pensava di riuscire a conquistare, pur sperando in cuor suo di farcela, anche per ricompensare chi, come il ct Francesco Damiani, aveva creduto e crede in lui, apprezzandone gli sforzi e i sacrifi fatti per diventare pugile. Uno sport di famiglia, visto che il padre Antonio è stato pugile ed anche campione italiano dei pesi gallo negli anni Ottanta, e poi allenatore dei quattro di famiglia, perchè oltre a Vincenzo ce ne sono altri di Picardi boxeur.
Tae-kwon-do, Mauro Sarmiento è argento
Il terzo duro avversario è stato più forte e Mauro Sarmiento ha dovuto accontentarsi della medaglia d'argento nella finale di taekwondo categoria 80 kg. Ma accontentarsi è solo per modo di dire perchè quella conquistata dall'azzurro di Casoria è in realtà una medaglia straordinaria: era inattesa, nessuno l'aveva messa nel conto, nessuna aveva inserito questa disciplina come quella che avrebbe potuto tradursi in un successo italiano. E invece la medaglia è arrivata. A fermare la corsa di Sarmiento verso l'oro è stato l'iraniano Hadi Saei, 32 anni, un veterano dei tatami, un campione di lunga data che alla vigilia delle Olimpaidi aveva detto che gli sarebbe piaciuto chiudere la carriera con l'oro di Pechino. E dunque Sarmiento ha trovato davanti un avversario più che motivato. Eppure le cose si erano messe davvero bene per l'italiano. La prima delle tre riprese si era chiusa a suo vantaggio, 4 a 2, e poi nella seconda c'era stato il recupero ma non il sorpasso da parte di Saei. L'ultima ripresa ha mostrato invece un azzurro forse un po' impacciato, quasi timoroso di azzzardare il colpo decisivo, e lì è venuta fuori l'esperienza dell'iraniano che ha piazzato due colpi e quindi badato, con astuzia e qualche abbraccio, a far trascorrere il tempo fino allo scadere della ripresa, conquistando il gradino più alto del podio. Per Sarmiento l'argento e la grande soddisfazione di aver battuto due grandi atleti di taekwondo: dapprima lo statunitense Steven Lopez, il favorito della vigilia, e poi il britannico Aaron Cook, 17 anni e da tutti indicato come il futuro re della specialità.
«Dedico questo argento a Veronica, che è la mia vita», ha detto Sarmiento, dedicando la medaglia conquistata a Veronica Calabrese, anche lei atleta del taekwondo che però ieri ha perso la finale per il bronzo. «Mezza medaglia del lavoro fatto in questi quattro anni è merito suo», ha continuato Sarmiento. Lo stesso atleta si è poi detto quasi sorpreso del cammino fatto nel torneo, sottolineando «con un tabellone così difficile non pensavo che sarei arrivato in fondo».
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