Roma diventa digitale, ma è polemica sui disagi dello switch off. E pure Palazzo Chigi ha pagato dazio allo spegnimento della tv analogica. Nel giorno di Roma prima capitale digitale europea, i problemi dello switch off hanno toccato anche la Presidenza del Consiglio, orfana dei canali in digitale terrestre Rai, Mediaset e La 7 dalla prima mattina di ieri fino a sera. Eppure dal ministero dello Sviluppo economico, nel primo pomeriggio di ieri, era arrivato un annuncio rassicurante: «Sono tutte accese le emittenti nazionali per i circa due milioni e 700mila cittadini residenti fra Roma e provincia interessati dal passaggio definitivo alla tv digitale terrestre».
Sulla stessa lunghezza d'onda si era espresso l'ufficio stampa Rai, secondo cui le operazioni di switch off delle reti pubbliche in analogico «sono state concluse positivamente, da parte di Rai Way, entro i tempi previsti e con successo». Il bilancio «è molto positivo» ha detto il viceministro Paolo Romani. Gli impianti di Monte Mario e di Monte Cavo che irradiano il segnale sulla capitale, recitava la nota, sono stati attivati entro le 6,30 del mattino e i 23 ripetitori collegati messi in funzione entro le 10. Sulla carta tutto come da programma dunque, e le aspettative erano del resto più che buone. Già dalla settimana scorsa la Dgtvi aveva messo in evidenza come nel Lazio l'audience del digitale terrestre fosse già superiore (40% contro 38%) a quella dei canali in analogico e come le vendite sostenute di decoder avessero già portato la regione al superamento della soglia del 90% di famiglie abilitate a ricevere il nuovo segnale tv.
Le cose sono andate diversamente. Che tutto non fosse filato liscio lo si poteva desumere dal fatto che il call center messo a punto dal Dipartimento per le Comunicazioni (al numero verde 800 022 000) sia stato letteralmente preso d'assalto da chi si è trovato davanti alla necessità di ri-sintonizzare tutti i canali della propria tv (con o senza decoder integrato). Alle 12 di ieri erano già oltre 20mila le chiamate di assistenza tecnica ricevute e l'informativa recapitata ai malcapitati utenti invitava ad aspettare fino alle 19 e oltre, quando il processo di riaccensione graduale del segnale sarebbe stato completato.
Non è chiaro quanti di questi utenti abbiano risolto i disservizi ma una denuncia è giunta ieri dall'associazione di consumatori Adoc che ha parlato addirittura di «molti canali, sia Rai che Mediaset, spariti». Il presidente Adoc, Carlo Pileri, ha usato toni aspri nel rilevare come «il passaggio al segnale digitale sta creando enormi difficoltà, soprattutto agli anziani e non è servito riprogrammare il decoder o la tv per sintonizzarsi correttamente». Una denuncia che ha indotto a pensare che ci siano problemi di ordine strutturale – agli impianti di trasmissione o più realisticamente alle antenne – ancora irrisolti. Tanto che da alcuni siti internet specializzati è arrivata conferma delle tantissime segnalazioni di schermi oscurati e di avvisi di segnale assente. Andrea Ambrogetti, presidente Dgtvi, ha cercato di tranquillizzare tutti confermamdo che i problemi saranno risolti entro qualche giorno. Ora tocca al resto del Lazio, fra due settimane alla Campania.