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Arte On Demand: creatività da attivare

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Arte On Demand: creatività da attivare

Arte “On Demand”, cioè su richiesta come i film in tv. In un mercato in continuo mutamento, che deve attrarre l’attenzione di un pubblico sempre più ampio, Miart propone questa nuova sezione dall’inconsueta formula commerciale. Una sezione “trasversale”, senza uno spazio per sé, ma distribuita negli stand di 22 gallerie.

«On Demand – spiega la curatrice Oda Albera – nasce dal desiderio di accendere i riflettori su opere che richiedono un coinvolgimento totale del collezionista, opere che devono essere attivate, adattate, curate o integrate. Una sfida maggiore dal punto di vista commerciale, ma che alimenta la passione del collezionista che si sente parte attiva della creazione».

In realtà una formula ben nota nel mercato: opere site specific, o su commissione, come quella di Leigh Ledare da Office Baroque, un ritratto fotografico dell’artista al collezionista nella sua collezione (prezzo su richiesta). O opere le cui dimensioni dipendono dagli spazi, come i «Wall Text» di Lawrence Weiner, quotano circa 225.000 $, da Alfonso Artiaco: file vettoriali che vengono adattati agli spazi e installati dal gallerista o dal collezionista stesso. Stesso discorso per i disegni su feltro di Marco Basta da Monica De Cardenas (3-7.000 euro).

Da Federica Schiavo, invece, le sculture in ceramica di Salvatore Arancio (sarà alla Biennale di Venezia) formano un “micro-giardino” che viene composto dal collezionista a un prezzo che varia fino a un massimo di circa 30.000 euro per 10 sculture. «Di certo è interessante portare un lavoro che richiede la collaborazione attiva dell’acquirente – ha dichiarato la Schiavo –. La difficoltà sta nel trovare il modo per spiegarlo in un contesto “impaziente” come la fiera».

Allo stand di Raffaella Cortese l’opera su carta “Footnote #7” di Alejandro Cesarco fa parte di una serie di diverse frasi: «Il collezionista può decidere con noi le dimensioni della frase» spiega la gallerista. Emanuel Layr presenta, invece, Lena Henke (presto alla Schirn Kunsthalle di Francoforte) con un’opera che si rifà al progetto per la Highline a New York: una scultura in sabbia a forma di seno, simbolo di femminilità e vita. Il prezzo, 4.000 dollari, include la forma per realizzarla, le istruzioni e il certificato. Al collezionista la decisione di quante volte realizzarla e dove, ma per rivenderla deve parlare con l’artista. «Non è una novità – spiega il gallerista – ci piace lavorare su contesti specifici perché alimenta la relazione tra collezionista, artista e noi. Dovrebbe accadere più spesso, anche se richiede più tempo».

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