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Anni ’70, la rivalutazione dei maestri italiani del click

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Anni ’70, la rivalutazione dei maestri italiani del click

Elisabetta Catalano «GIOSETTA FIORONI», 1967
Elisabetta Catalano «GIOSETTA FIORONI», 1967

Sono passati otto anni dalla mostra «United artists of Italy», prodotta e curata dal gallerista Massimo Minini al Palazzo delle Stelline di Milano. Un’eccellente selezione di fotografi italiani attivi negli anni ’70, da Luigi Ghirri, Ugo Mulas e Mario Giacomelli fino a Elisabetta Catalano, che adesso ritroviamo sempre a Milano, alla Fondazione Prada, nella mostra «TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai», con una serie di straordinari ritratti delle star della televisione, da Monica Vitti a Patty Pravo. Da allora molte cose sono successe, dal riordino di numerosi archivi fino alle nuove collaborazioni commerciali e alla produzione di cataloghi ragionati. Attività che offrono il potenziale per scoprire materiali storici già esauriti in altre tecniche artistiche, complice il lavoro di promozione dell’Arte Povera italiana.

«L’archivio di Elisabetta Catalano è gestito da Aldo Ponis e collabora con Massimo Minini, che seleziona le stampe vintage per il mercato con un focus sui suoi ritratti ad artisti e personaggi della cultura italiana a prezzi da 3.500 euro in su» confermano dalla galleria. Ma le icone fotografiche di Catalano spesso non sono numerate né datate, e solo l’archivio può ricostruire quante stampe e formati esistono in circolazione.

L’archivio è un referente importante anche per Ugo Mulas, rappresentato dal 2014 da Lia Rumma con prezzi da 20mila a 100mila euro a seconda di anno e tiratura. Mulas ha esordito nel mercato dell’arte con le fotografie più sperimentali, le «Verifiche» (1969-72) ad esempio, che riverberano nel lavoro di numerosi artisti concettuali – da Joseph Kosuth a Victor Burgin – con cui la gallerista collabora. «Siamo in contatto con le figlie del fotografo, Melina e Valentina, che gestiscono l’archivio secondo standard internazionali» racconta la gallerista, che ha inaugurato la prima mostra del fotografo con la curatela dell’americana Tina Kukielski e venduto, tra gli altri, al Centre Pompidou di Parigi, alla collezione Coppel di Città del Messico e al Met di New York.

La ricontestualizzazione di pratiche fotografiche degli anni ’70 in un campo più ampio di osservazione e apprezzamento riguarda anche Franco Vaccari, che dal 2011 collabora con P420 di Bologna. «Il suo lavoro è fotografico ma abbraccia le preoccupazioni dell’avanguardia concettuale, soprattutto nel campo relazionale» spiega uno dei titolari, Alessandro Pasotti. La serie «Esposizione in Tempo Reale», di cui esistono 40 versioni dal 1969 in poi in altrettante città, è l’opera più ricercata, soprattutto la n.4, realizzata alla Biennale di Venezia del 1972 . «Si tratta di photostrip, uniche per definizione, e i prezzi vanno da 5mila a 100mila euro» aggiunge il gallerista, e spiega che: «lavorare con Vaccari nel suo archivio ha permesso di portare alla luce tutto il potenziale di anni di sperimentazione e, di recente, l’hanno scoperto i curatori della Tate di Londra e del Jewish Museum di New York».

Accanto al fermento per ritratto, concetto e rappresentazione, c’è anche un rinnovato interesse per astrazione e colore nell’opera di Franco Fontana, in mostra a Palazzo Madama a Torino fino al 23 ottobre. Tra le opere più ricercate ci sono i primi paesaggi naturali scattati in Puglia e Basilicata – «il granaio d’Italia» - alla fine degli anni ’60 e poi le fotografie del 1978, anno del viaggio in America dove cattura le forme degli skyline urbani. Dal 1999 lo rappresenta Photo & Contemporary di Torino, che conferma anche la pubblicazione prossima del catalogo ragionato del fotografo e i prezzi da 2mila a 3.500 euro per le piccole stampe vintage e da 6.500 euro in su per stampe moderne in diversi formati.

Infine, prosegue la riscoperta della fotografia impegnata e femminista: in prima linea c’è Marcella Campagnano, con la serie «L’Invenzione del Femminile: RUOLI» (1974-80), di cui dieci stampe sono incluse nella mostra «Donne. L’Avanguardia Femminista degli anni ’70» alla Fondazione Verbund di Vienna fino al 3 settembre, poi in viaggio al ZKM di Karlsruhe. La fotografa vende le stampe direttamente in studio, fotografie uniche su cartoncino acquerellato da 2mila euro e sequenze di 8/9 foto da 18mila euro in su.

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