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Poesia Visiva in crescita. Parola della gallerista Carla Roncato

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Poesia Visiva in crescita. Parola della gallerista Carla Roncato

Con dispiacere la redazione di Arteconomy24 ha appreso la notizia della scomparsa della signora Carla Roncato proprio nel giorno della pubblicazione di questa intervista. Ai familiari e agli amici vanno le nostre condoglianze.

Dal 1992 la libreria e galleria d'arte Derbylius si dedica al rapporto tra scrittura e arte. Abbiamo visitato la fondatrice Carla Roncato nello spazio di via Pietro Custodi a Milano vicino ai Navigli prima dell'imminente trasloco in Città Studi per parlare del mercato della Poesia Visiva.

Da quando si occupa di Poesia Visiva?
Da sempre. In particolare da quando ho riaperto la galleria da sola nel 2003 (prima ero in società). Prima di allora c'era Sarenco a Brescia, che oltre ad essere un artista gestiva la Poesia Visiva nel suo spazio, Techne di Eugenio Miccini a Firenze, mentre a Milano c'era il Centro Tool di Ugo Carrega, che è genovese ma poi si è spostato a Milano, dove ha fondato il suo spazio tra il ‘63 e il ‘65. Questi centri facevano anche mercato ed erano il punto di riferimento per gli artisti della nuova scrittura. Il Centro Tool è diventato poi il Centro del Sale, successivamente venduto a Paolo Della Grazia, che ha fondato l'Archivio di Nuova Scrittura e, infine, depositato al Mart circa 10 anni fa. Derbylius ha cercato di colmare questo spazio.

Lei sostiene che la Poesia Visiva sia in salita. Perché?
Perché ha dentro di sé un profondo senso di cultura. Parte dalla poesia e la mette in pittura. È stato un grosso movimento artistico che ha riunito diverse realtà, tra cui Genova e Milano. Fino ad un paio di anni fa si comprava con poco: un Carrega in formato A4 del ‘63 che costava 300-500 euro, ora costa 1.200 euro. È un movimento poetico che va studiato, perché non c'è solo l'impatto visivo, ma anche la dimensione poetica. Inoltre ora è ricercata anche perché non ci sono tante opere a disposizione. Chi ha avuto occhio le ha già comprate.

Perché finora non ha avuto mercato?
Perché i collezionisti finora si sono dedicati all'Arte concettuale e all'Arte cinetica. La Poesia Visiva è un mercato di nicchia, richiede cultura e anche conoscenza dell‘ideologia politica dell‘epoca. L'opera non si basa solo su un'idea dell'artista, come l'Arte concettuale, ma anche sul contesto storico e politico di contestazione. Per capirla ci vuole un processo. Ogni frase è pensata. Inoltre, ora che artisti come Paolini, Merz e Casolari hanno quotazioni altissime, nella Poesia Visiva si può ancora investire e i suoi valori sono in crescendo.

Qual è la differenza tra Poesia Visiva e Poesia Concreta?
Nella Poesia Visiva c'è la poesia da leggere, l'immagine è costruita sul testo. Nella Poesia Concreta, invece, non c'è la frase perché lavorano sulle lettere per creare l'immagine.

Chi sono gli artisti più ricercati?
Ketty La Rocca è già carissima. Ha ha lavorato sulla gestualità delle mani sviluppando un linguaggio. È molto difficile da trovare, c'è un archivio curato dal figlio.
Mirella Bentivoglio nelle sue opere giocosa e spiritosa adesso è molto richiesta proprio per questo aspetto ludico. Non ha prodotto tanto ed è stata importante per le mostre dedicate alle artiste donne che ha curato. I prezzi sono ancora sui 1.500-1.800 euro. Il suo archivio è al Mart. Non c'è catalogo ragionato, c'è il catalogo del Mart come riferimento.
Di Lamberto Pignotti sono richieste le opere degli anni ‘60, che sono tutti lavori piccoli, mentre quelli più tardi sono più grandi e colorati. Un'opera costa sui 1.500 euro, un libro sui 1.000 euro. Sta venendo fuori ora. Ha prodotto tanto e produce ancora. Come catalogo ragionato fa testo il libro “Pignotti”, 1996, edito da Adriano Parise.
Per quanto riguarda Carrega, recentemente da Il Ponte Casa d'Aste una sua opera degli anni ‘60-‘70 è passata di mano a più di 2.000 euro. Sono ricercate le opere di quegli anni, quelle esposte da Arturo Schwarz. Le opere più tarde, del 2008, costano 200-300 euro. Ha prodotto molto e non c'è catalogo ragionato, esistono monografie edite da Parise e fondazione Bernardelli. L'archivio è al Mart.

Su quali artisti consiglia di investire?
Miccini, che è stato il punto di riferimento per Firenze; Luciano Caruso, il cui archivio è a Firenze; Stelio Maria Martini, il cui archivio è al Mart, sul mercato c'è poco (prezzi sui 1.000-2.000 euro) ed Emilio Villa.

Tra le artiste donne?
Betty Danon, che ha iniziato negli anni ‘70 lavorando sul rapporto tra scrittura e suono e facendo performance sul suono, come Irma Blank che faceva CD con il suono della sua scrittura. Costa sui 1.000-2.000 euro, mentre Irma Blank è già molto cresciuta.
E Kiki Franceschini, che ha lavorato molto con Miccini. Abbiamo in vendita un libro dell'artista, realizzato insieme ad Andrea Chiarantini, di cui una copia è alla Biblioteca Nazionale di Firenze. In galleria costa 800 euro.

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