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Nasce a Berlino il Drawing Hub, un nuovo centro per il disegno contemporaneo

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Nasce a Berlino il Drawing Hub, un nuovo centro per il disegno contemporaneo

Berlino. In un complesso del 1912 nel quartiere Wedding, che era una fabbrica chimica e oggi ospita circa 70 atelier di artisti, ha aperto a settembre un nuovo centro dedicato al disegno contemporaneo, chiamato The Drawing Hub. Il fondatore è Jan-Philipp Frühsorge, storico dell'arte e curatore specializzato nel disegno contemporaneo che per circa dieci anni, dal 2003 al 2013, ha gestito a Berlino una galleria commerciale chiamata con il suo nome, Galerie Frühsorge, anch'essa dedicata al disegno contemporaneo. Nel 2018 sarà curatore ospite alla terza Biennale per il disegno di Rimini, promossa dall'assessore alla cultura del Comune di Rimina Massimo Pulini.

Con che mostra ha inaugurato i nuovi spazi?
Con una mostra dedicata ad artisti che lavorano nel punto di incontro tra disegno e performance. Per esempio Nikolaus Gansterer, Stella Geppert, Nicole Wendel, Morgan O'Hara e Ulrike Mohr.

Come si sostiene il nuovo spazio?
Attualmente si sostiene privatamente, ma in futuro cercherermo sostegno da parte delle istituzioni. Le opere non sono in vendita, ma in caso di interesse rimandiamo all'artista.

Come mai ha deciso di fondare prima la gallerie e ora questo spazio per il disegno?
Quando ho inaugurato la galleria a Berlino non c'era - e non c'è tuttora - niente del genere, mentre a Londra ci sono il Drawing Room e il Centre for Recent Drawing, a New York il The Drawing Center, a Oslo il Tegnerfotbundet, a Parigi ha aperto quest'anno il Drawing Lab Paris, in Olanda c'è il Drawing Centre Diepenheim e in Svezia lo Skissernas Museum e il Nordiska Akvarellmuseet. Nel mio spazio voglio creare un network con questi centri e organizzare sia mostre che simposi e conferenze.

Perché ha chiuso la galleria commerciale?
Perché la situazione in cui si trovano oggi le piccole e medie gallerie è veramente difficile, mentre le mega-gallerie diventano sempre più potenti.

Qual è l'interesse nei confronti del disegno oggi?
È molto cresciuto, come si vede da mostre come “Drawing Now, Eight Propositions” al MoMA nel 2002 e da altre mostre alla Tate di Londra. Inoltre, sempre più artisti giovani utilizzano questo mezzo espressivo.

Che cosa si intende per disegno oggi?
Il disegno è un mezzo espressivo postmediale, nel senso che è alla base di tutti i mezzi espressivi e oggi, nel disegno contemporaneo, si riprende quello che gli serve dagli altri mezzi espressivi, per esempio l'installazione, la scultura e la performance, e lo fa proprio. E poi è un mezzo espressivo universale, non è solo dell'artista ma di tutta l'umanità; non si usa solo nell'arte, ma anche in una varietà di discipline. È la diretta visualizzazione dell'idea, il mezzo espressivo più diretto e originario.

Ci fa degli esempi?
Oggi possiamo definire disegno una varietà di espressioni artistiche, per esempio la linea nello spazio tracciata da una scultura di Fred Sandback, oppure le installazioni di Chiharu Shiota, o i segni lasciati da una grande palla di metallo che sbatte ripetutamente sul muro nell'opera “360° Presence” di Jeppe Hein, o ancora la “drawing machine” costruita da Olafur Eliasson per segnare il movimento di un viaggio in treno. Sono disegni anche i segni tracciati da Trisha Brown nelle performance in cui danza con la grafite tra le dita dei piedi.

È cresciuto l'interesse per il disegno tra i collezionisti?
Certamente, altrimenti non sarebbero nate fiere specializzate. La più nota è Drawing Now a Parigi, ma ci sono anche Art on Paper a Bruxelles, Drawing Room a Madrid, Amsterdam Drawing, Paper Positions a Berlino e Monaco. E lo dimostra anche l'ascesa di artisti come Jorinde Voigt e Marcel Van Eeden. Il disegno viene accettato come mezzo espressivo in sé, anche se rimane sempre uno scalino al di sotto della pittura. Anche nei prezzi, il valore di un dipinto è cinque volte quello di un disegno, anche se ci sono artisti la cui produzione di disegni è anche più interessante di quella pittorica, tipo Baselitz.

Chi sono i collezionisti più famosi di disegni?
Uno dei più famosi è stato Wynn Kramarsky, olandese, appartenente ad una famiglia di banchieri ebrei fuggiti negli Usa durante il nazismo. Già suo padre era stato collezionista dell'Impressionismo ed è stato proprietario del famoso Ritratto del dottor Gachet di Van Gogh. Kramarsky ha iniziato molto presto ad interessarsi ai disegni e ha collezionato le opere di grandi artisti come Richard Serra e Jasper Johns. La sua collezione è andata in mostra nel 2002 a Berlino e in Svizzera. Ora ha quasi 90 anni, per cui purtroppo ha deciso di disperdere la collezione. Parte è stata donata ai musei e parte è stata venduta attraverso David Zwirner a New York. È stato molto abile a sostenere i giovani artisti perché ogni volta che un museo gli chiedeva un prestito, lui lo concedeva ma insieme proponeva l'opera di un giovane artista.
Un'altra collezione significativa è quella della famiglia di galleristi Klüser, che è anche stata esposta più volte.

E oggi?
Nella generazione più giovane manca un po' l'interesse per il disegno perché bisogna essere dei conoscitori, ci vuole uno studio e un'attenzione per il dettaglio, bisogna conoscere le tecniche.

Poi ci sono anche problemi di conservazione...
Certo, il disegno è molto delicato e non può essere esposto alla luce. Dopo ogni mostra deve fare una pausa. Certamente una grande scultura è meno fragile.

Chi sono alcuni degli artisti più importanti che usano prevalentemente il disegno?
Julie Merethu, Dan Perjovschi, Paul Noble e Richard Longo.

E quali più giovani da seguire?
Monika Grzymala, Nadine Fecht, Ignacio Uriarte, Catharina van Eetvelde, Ciprian Muresan, Keita Mori e Robin Rhode.

Un artista sottovalutato?
Silvia Bächli, nonostante abbia rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia.

Quali sono le gallerie di riferimento?
David Nolan a New York, Fred Jahn a Monaco, Patrick Heide a Londra. Anche David Zwirner ha tra i suoi artisti alcuni importanti disegnatori, per esempio Pettibon, Dzama, il lascito di Al Taylor - un artista che ha ricevuto il riconoscimento dopo la morte -, Fred Sandback. Forse lo ha ereditato da suo padre, pure gallerista, e da sua madre, che è presidente della Graphische Gesellschaft, un'associazione che sostiene il Kupferstich Kabinett di Berlino.

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