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Tutta l’arte in un libro

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Tutta l’arte in un libro

Il libro d’artista è a tutti gli effetti un’opera d'arte. Se gli artisti non si sono mai posti il problema in quale categoria inserire questo tipo di opera, la questione è stata generata dal pubblico, ma a difenderlo sono in molti. Primo fra tutti il mercante e collezionista di circa 3 mila libri d’artista Giorgio Maffei, scomparso nel 2016, uno dei più grandi conoscitori del genere e autore di pubblicazioni fondamentali. Tra queste «Il libro come opera d’arte», che riprende il titolo di un articolo di Germano Celant del 1971, «Book as Artwork», e spiega che si tratta di quei: «libri che, del libro, mantengono forma e struttura, ma che nella sovranità delle intenzioni dell’artista sono opera d’arte». «Il libro d’artista è un libro atipico – sostiene Claudia Consolandi, erede della collezione del padre, il notaio Paolo Consolandi, che ha avuto una predilizione per questo genere, anche dettata dalla sua professione – è un racconto, un’opera d’arte di per sé; rappresenta il lavoro più intimo e personale di un artista, svincolato dalle costrizioni del mercato». «Il valore – prosegue Consolandi – non risiede solo nei contenuti, ma anche negli aspetti esteriori dei variegati e inusuali contenitori di concetti, forme, immagini e parole». La Collezione Consolandi, che nel 2010 è stata in mostra a Palazzo Reale a Milano, raccoglie edizioni limitate di artisti storicizzati come Munari, Warhol, Giulio Paolini, Boetti e lavori di artisti facilmente reperibili sul mercato come Sabrina Mezzaqui, Luca Vitone, Marcello Maloberti, Andrea Mastrovito. Prediletti gli italiani Fontana, Agnetti, Isgrò, Pistoletto, Cattelan, Airò, ma non mancano nomi internazionali come Damien Hirst, Ed Ruscha, William Kentridge, On Kawara e Olafur Eliasson.

Sul mercato il libro d’artista è una nicchia della nicchia, ma non mancano eventi dedicati in Italia e all’estero. Alla prossima edizione di Arte Fiera a Bologna (2-5 febbraio) verrà riproposta una sezione inaugurata l’anno scorso dedicata all’editoria indipendente contemporanea, che quest’anno avrà più spazio. Il curatore è Amedeo Martegani, fondatore nel 1993 di a+mbookstore a Milano, dal 2009 online con un sito con 18mila titoli. «Il mercato sta cercando di recuperare un enorme ritardo nel valutare l’importanza di queste opere, di cui è stata sottostimata anche l’effettiva reperibilità» così Martegani. «I primi ad accorgersene sono stati i musei e le biblioteche. Il collezionismo segue a ruota». Ma non è semplice: «Manca la cultura del libro d’artista – prosegue Martegani –, che può prendere forme imprevedibili. Sta alla capacità del collezionista di cogliere e capire. È un mercato ancora molto aperto, ma difficile perché mancano i punti di riferimento».

Anche a Torino, lo scorso novembre, si è svolta la prima edizione di FLAT, Fiera Libro Arte Torino. Per gli ideatori, Chiara Caroppo, Beatrice Merz, Mario Petriccione, il libro d’artista ha una duplice valenza di medium espressivo e di spazio di sperimentazione. Collezionare libri d’artista non è dissimile dal collezionare opere, ma è una scelta dettata dalla passione e dall’interesse per un certo tipo d’oggetto.

All’estero l’editoria d’arte è un settore in continua crescita come si evince dal successo delle fiere a New York (la NY Art Book Fair è presentata dall’organizzazione leader per il settore Printed Matters, Inc.), Londra (The London Artist’s Bookfair), Parigi (Offprint Paris) e Berlino (Miss Read). I prezzi partono da poche decine di euro quando si tratta di giovani artisti che spesso si autoproducono, ma anche per i libri di artisti affermati bastano poche centinaia di euro fino a qualche migliaia. Per esempio, «Urs Lüthi» (1978) di Urs Lühti costa 130 euro, «Franz Liszt kommt gern zu mir zum Fernsehen» (1973) di Sigmar Polke si trova a 350 euro, «Walls Paper» (1973) di Gordon Matta-Clark, che traspone nella forma del libro la sua pratica artistica nell’architettura, vale 3.500-4.000 euro. Per la stessa cifra anche «Hotel-Hotel» (1992) di Kippenberger, mentre per «Mille fiumi» (1977) di Boetti si arriva anche a 15 mila-20 mila euro. Il libro, stampato in proprio, è l’esito di un’operazione concettuale di Boetti iniziata nel 1969 con la schedatura dei mille fiumi più lunghi del mondo, che però per loro natura sfuggono ad ogni classificazione, rendendo l’operazione consapevolmente vana.

All’asta i passaggi sono pochi e le case d’asta hanno dipartimenti dedicati solo ai libri antichi, mentre il libro d’artista viene inserito nelle aste di multipli e grafica. Minerva Auctions, gruppo Finarte, lo scorso 12 dicembre ha battuto il primo libro d’artista di Burri, «7 Variazioni sui temi proposti per una pura ideologia fonetica», che al suo interno contiene tre opere dell’artista tra cui un cretto bianco. Prezzo di aggiudicazione: 10.625 euro.

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