Gli italiani riescono ad arginare la scarsa fiducia nella ripresa economica, i timori sulle prospettive del mercato del lavoro, le tensioni geopolitiche a livello mondiale e tornano in forze a comprare casa. Il dato dell’agenzia delle Entrate sulle compravendite del secondo trimestre del 2016 pubblicato questa mattina spazza via le previsioni delle Cassandre che vedevano un ridimensionamento delle transazioni dopo alcuni trimestri positivi. Il dato, invece, sorprende: +22,9% per il segmento residenziale, il migliore settore, +21,8% per il mercato in generale (comprensivo di terziario, commerciale, produttivo).
Da aprile a giugno 2016 si sono vendute quindi 143.245 case contro le 116.523 passate di mano nel secondo trimestre del 2015. Nei primi tre mesi del 2016 sono state cedute 115.135 abitazioni (+20,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Dati in controtendenza
La nota dell’osservatorio sottolinea di come si tratti di “un dato in controtendenza, soprattutto per la sua intensità e per l’accelerazione che imprime alla dinamica tendenziale, rispetto alle informazioni sull’andamento complessivo dell’economia italiana e degli indici di fiducia di imprese e famiglie fornite recentemente dall’Istat”. A spingere gli italiani all’acquisto dell’abitazione sono ancora una volta i tassi di interesse bassi e i prezzi del metro quadrato convenienti dopo la lunga discesa di questi anni. Anche nella sua ultima rilevazione, infatti, l’Istat ha registrato un ennesimo, seppur contenuto, calo dei valori (-1,2% nel primo trimestre 2016).
Il traino delle grandi città
Ancora una volta a trascinare il mercato sono le grandi città e i capoluoghi del nord.
Si riassume in un aumento del 21,5% delle compravendite la performance delle otto maggiori città italiane per popolazione, che migliorano ulteriormente il dato del trimestre precedente (+20,7%). Più sostenuta ancora la crescita nei comuni delle relative province che passano dal +20,7% del primo trimestre al +23,7% del secondo.
Bologna e Milano in testa
Tra le città spicca in particolare il dato di Bologna, che si attesta a un +33,5%, il tasso trimestrale più alto tra le otto città considerate. Seguono Milano (+29,7%con 6.150 compravendite), Genova (+27,6%) e Napoli (+25,3%).
Tra le province spiccano Genova e Bologna, con tassi di crescita prossimi al 30%, mentre l’unico dato inferiore al 20%, in maniera decisamente corposa, è quello di Palermo, che si conferma ampiamente la realtà meno dinamica tra le otto analizzate (+5,3%).
Al Nord la crescita è stata la più importante con un tasso vicino al 25%, “dato ancor più significativo se si considera che le regioni settentrionali rappresentano oltre la metà del mercato complessivo” recita il report. Nei capoluoghi al nord, poi, si sono vendute il 26,9% di case in più. Anche al Centro e al Sud la crescita dei volumi di compravendita supera il 20%.
Il sondaggio
Anche il sondaggio congiunturale svolto a luglio presso diverse agenzie immobiliari da Banca d’Italia e Tecnoborsa, con la collaborazione dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’agenzia delle Entrate, mostra un miglioramento delle condizioni nel mercato immobiliare residenziale. Si riduce la quota di agenti che segnalano un calo dei prezzi di vendita delle abitazioni. Sale, invece, la percentuale di agenti immobiliari che hanno venduto almeno un’abitazione: +2%. Cresce però anche lo sconto sul prezzo richiesto e si allungano i tempi di vendita.
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