Un centinaio di cantieri aperti, di cui una decina al rush finale sul fronte mare. In campo anche studi di fama internazionale come Zaha Hadid Architects, o giovani talenti italiani come i trevigiani dello studio Demogo, che con le loro opere andranno ad arricchire il parco-architetture che conta già le firme di Richard Meier, Gonçalo Byrne con João Nunes e Carlos Ferrater, oltre alla visione generale dell'urbanista Kenzo Tange. Siamo a Jesolo, cittadina veneta con 26mila abitanti che nella stagione estiva raggiunge i 5 milioni di presenze turistiche.
Un laboratorio di ricerca sul tema dell’abitare che spazia dalle case nel parco del complesso “Merville”, all’altezza di Piazza Europa, dove è previsto un ampliamento sempre a cura dei due progettisti portoghesi entro il 2021,
al complesso Jesolo Lido Village (Falkensteiner Hotels & Residences) tra l’ospedale e Piazza Milano, dove entro il 2021 ci
sarà un nuovo hotel e un centinaio di alloggi, nell’area dell’ex colonia, anche in questo caso sempre a cura dello studio
americano guidato da Richard Meier.
Già nel 2019 sarà pronto il complesso firmato dal giapponese Shigeru Iwakiri con un hotel a 5 stelle e nuove residenze al posto di quello che era l'hotel Tahiti, vicino a Piazza Manzoni.
Prezzi di mercato per il residenziale? «Si varia da 7 a 10mila euro al metro quadrato mq sul fronte mare, ci si attesta intorno ai 4-5mila euro entro i primi 300 metri dalla costa oltre i 600 metri si può spendere intorno a 2.700-3.000 euro al metro», spiega Marco Pegoraro presidente provinciale dell'Associazione Agenti Immobiliari Riuniti.
Jesolo è nota anche per la costruzione di alcune torri non particolarmente fortunate alla prova del mercato. La storia meno felice è quella della Torre Aquileia: 80 metri di altezza, costruita dieci anni fa, in parte andata all'asta e con molti alloggi ancora vuoti e invenduti. La sfida in verticale però secondo gli operatori è ancora tutta da giocare e, superando gli anni della crisi, parte ora il cantiere di una torre innovativa, attenta alla cultura e alla qualità del progetto, che gioca la carta della bioedilizia e, garantendo la massima accessibilità per eventuali utenti disabili ha ottenuto un premio di cubatura di due piani. Si chiama Cross Lam Tower, 14 piani, completamente in legno: la più alta in Italia (e in Europa con questa tecnologia costruttiva). La torre che sarà pronta entro il prossimo anno alle spalle di Piazza Trieste è promossa dalla società Urban-Bio guidata dall'imprenditore veneto Fabio Bordin, e il design è di Demogo. Investimento di oltre 6 milioni di euro per 28 appartamenti di 100 mq di ciascuno, comprese le terrazze. Oltre all'efficienza energetica, si punta sulla sfida dei tempi con un cantiere industrializzato: ogni tre giorni si salirà di un piano. Il primo riscontro lato domanda già c'è: più di un terzo delle unità sono già prenotate.
Le nuove operazioni private di Jesolo si inseriscono in una politica urbanistica che vuole incidere sulla qualità della vita delle persone. «Andando oltre l’aspetto meramente tecnico del metro cubo edificabile –dichiara l'assessore all'Urbanistica Otello Bergamo – deve esserci una rivoluzione culturale che preserva la dimensione umana. In linea con il cambio degli stili di vita, attenti ai principi della sostenibilità, qualità ambientale e paesaggistica, bisogna introdurre nuovi approcci. Oggi Jesolo aspira ad essere una città sostenibile, efficiente, ospitale e attraente per fruitori e abitanti. Serve un costante rinnovamento in grado di definire spazi di qualità e una visione di ampio respiro».
Temi rilevanti anche nel PAT (Piano di Assetto del Territorio) adottato dal Comune di Jesolo un anno fa e che diventerà efficace per l'inizio del 2019, nel quale la cittadina veneta ha introdotto tra l'altro dei criteri che premiano proprio le costruzioni a basso consumo energetico, incentivando in particolare la riqualificazione del patrimonio esistente.
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