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Dossier | N. 49 articoliConnext Vision Business Networking

Case efficienti? Non solo energia: qualità dell’aria, luce, acustica e domotica

La Deichman Library di Oslo è all'avanguardia, tra l'altro, per l'isolamento acustico (Lund Hagem Arkitekter)
La Deichman Library di Oslo è all'avanguardia, tra l'altro, per l'isolamento acustico (Lund Hagem Arkitekter)

Facciate con rivestimenti tessili e infissi che assorbono o contrastano il rumore, per città del futuro più silenziose e a misura d’uomo. Più in generale, massima attenzione al comfort a 360 gradi. Sempre più interazione fra l’abitante e la casa, grazie alla diffusione di tecnologie digitali, intelligenza artificiale e assistenti vocali, vero oggetto “cult” del 2019. Una rinnovata attenzione al design e alla libertà delle forme, per un’architettura senza limiti dentro e fuori dal fabbricato. Tre tendenze sottolineate in un’unica fiera: il Bau di Messe München, in Germania, fa il punto sulle novità per il mercato dell’edilizia. Importanti i numeri della manifestazione biennale, che resterà aperta fino a sabato (19 gennaio) ed è un appuntamento di riferimento in Europa per architetti e ingegneri: 200mila metri quadrati di spazi (comprese le hall, che sono a tutti gli effetti luoghi a servizio del pubblico); 2.250 espositori di cui 842 dall'estero (il 37%). Quarantacinque i Paesi di provenienza delle imprese.

Se l’isolamento termico degli immobili è un concetto “sdoganato” nell’abc delle aziende, dei progettisti e dei committenti, nuova è l’attenzione posta per il benessere a 360° di chi vive lo spazio indoor e outdoor. Benessere acustico, innanzitutto (trend focus su cui investono le realtà imprenditoriali più innovative); benessere nella qualità dell’aria indoor; nel controllo dell’illuminazione naturale. Imprese leader di mercato – come ad esempio Schüco, che al Bau è fra i main sponsor ed è un player specializzato nello sviluppo e distribuzione di sistemi in alluminio per finestre, porte e facciate di alta qualità – scommettono proprio nella lotta al rumore, con prodotti in arrivo presto anche in Italia. Su due fronti. Nell’assorbimento dell’inquinamento sonoro con facciate performanti, che integrano rivestimenti tessili con unità fonoassorbenti o che usano lamelle frangisole realizzate con una lamiera perforata. A servizio delle singole unità, con finestre che grazie a particolari guarnizioni riducono fino a 31 decibel il rumore esterno anche se l’anta a vasistas è aperta o con moduli active noise cancelling, che per contrastare l’inquinamento acustico hanno installato nel canale di ventilazione microfoni e altroparlanti, in grado di registrare il suono in arrivo dall’esterno e di generare immediatamente un contro-rumore sulla stessa intensità di quello avvertito, in modo che le due onde sonore interferiscano una contro l’altra annullandosi.

Importante l’accento sui rivestimenti esterni degli immobili: con obiettivi ad ampio raggio che vanno dalla riduzione dei consumi all’assorbimento di energia fino al design. La facciata diventa “attiva” in tutti i sensi. Integra dispositivi sempre più intelligenti, sistemi di ventilazione sempre più evoluti e che ricambiano l'aria in modo naturale, schermature solari che si azionano al bisogno e addirittura producono energia. L’investimento in ricerca sui materiali è massimo: fra le soluzioni, citiamo ad esempio quella sviluppata dal gruppo tedesco Roschmann per la Deichman Library di Oslo, in Norvegia: un edificio passivo, in via di realizzazione, dove la struttura di rivestimento usa una serie di pennellature in triplo vetro sostenute da profili in fibra di vetro rinforzati con plastica. Altissime le performance di isolamento termico e la capacità di sfruttamento degli apporti solari.
Ancora, sempre per i materiali: Aurubis con Nordic Copper (che usa il rame, metallo da sempre impiegato in edilizia e al 100% prodotto da materiali riciclati) è flessibile sulle forme; Alucobond (pannello composito costituito da due lamiere esterne di alluminio e un nucleo di sostanze minerali difficilmente infiammabili o ignifughe) si presta anche ad applicazioni con forme tridimensionali. Fino all’italiana Dottor Gallina, che propone coloratissimi rivestimenti in policarbonato. Per un'architettura tridimensionale e che arreda con la luce.

Nuova vita infine per la domotica, che grazie alla diffusione dell’internet of things non connette solo le persone alla casa, ma anche le aziende che sono obbligate a sviluppare tecnologie in dialogo fra loro. La casa del futuro è smart: tutto viene controllato da un’unica interfaccia. L’apertura o chiusura di porte e garage (fra i principali e altri player del Bau, spiccano imprese come Hormann che investe sulla sicurezza e la funzionalità proprio di portoni, telai e sistemi motorizzati); il controllo delle finestre, anche per gli aspetti di ventilazione e schermatura solare (imprese come Velux e Fakro sviluppano soluzioni azionabili a distanza, anche per tetti piatti); la luce si accende e si spegne secondo le esigenze (e i comandi vocali) di chi abita uno spazio; la temperatura si regola sul comfort percepito.

Come spiega Oliver Iltisberger, managing director di Abb’s Building Products (player fra i più qualificati per le tecnologie per l’energia e digitali, presente al Bau con il marchio Busch-Jaeger e con il progetto smarter home) «i trend topic del 2019 sono controllo vocale, digitalizzazione e applicazione dell’intelligenza artificiale. Tecnologie che semplificano l’uso e rivoluzionano il mercato. I nuovi proprietari chiedono di essere connessi sempre con la propria casa, anche se si trovano fisicamente fuori dall’edificio. Tutto grazie al controllo visivo e tutto a portata di bottone». O di schermo di smartphone.

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