Tecnologia e natura. Due elementi apparentemente agli antipodi si incontrano nelle nuove collezioni di moltissime tra le 450 aziende che espongono quest’anno le loro novità al Salone del Mobile in corso a Milano fino a domenica, nella manifestazione biennale di Euroluce. «È sempre difficile trovare una tendenza o un filo rosso tra le tante proposte delle aziende – ammette il presidente di Assoluce, Stefano Bordone – ma questa voglia di natura mi sembra davvero dominante tra gli stand. E, neanche farlo apposta, richiama anche al tema della 22esima Triennale di Milano di quest’anno, intitolata “Broken nature”».
A cominciare dalle lampade proposte dall’aziende dello stesso Bordone, Kundalini, che presenta Viceversa, di Noé Duchaufour Lawrance, un sistema modulare che permette di creare composizioni sempre diverse, capaci di integrarsi perfettamente negli spazi verdi e al tempo stesso di includere il verde all’interno della stessa lampada.
Questa idea di integrazione, convivenza e valorizzazione reciproca tra luce e natura, è presente anche nelle novità della collezione outdoor di Flos, ad esempio nella lampada-tavolino Heco, disegnata da Nendo, così sottile che quasi sparisce nel verde, o nella In Vitro progettata da Starck, in cui il tradizionale bulbo luminoso delle lampade, protetto da una sfera di vetro, scompare, a tutto vantaggio della luce e dell’ambiente che illumina.
Piante e natura sono anche il fulcro della nuova lampada Gople Rwb, disegnata dallo studio Big per Artemide, la cui tecnologia Rwb è studiata per il benessere sia dell’uomo, sia delle piante, perché favorisce la fase vegetativa (con la luce blu) e la fioritura (con la luce rossa).
Soluzioni sofisticate, che non sarebbero però possibili senza le evoluzioni più recenti delle tecnologie, sul fronte sia delle sorgenti, sia dei materiali, che danno vita a forme e applicazioni impensabili fino a pochi anni fa e che negli ultimi anni hanno richiesto forti investimenti da parte delle aziende italiane per applicarle ai loro prodotti. Proprio grazie a questi investimenti, il comparto illuminazione è uno di quelli che ha risentito meno della crisi e che è dal 2015 è cresciuto in modo molto dinamico, raggiungendo lo scorso anno un valore di 2,2 miliardi di fatturato alla produzione, in aumento dello 0,2% sul 2017 (dati FederlegnoArredo).
La miniaturizzazione e la digitalizzazione delle sorgenti luminose ha consentito di creare apparecchi sempre più piccoli, essenziali e adattabili agli ambienti che li ospitano, ma anche di modificare intensità e colore della luce. Forma e funzione: ovvero l’anima della luce decorativa, protagonista del Salone. Forma e funzione si sposano nella nuova Bird progettata da Bernhard Osann per Nemo Lighting: ispirata a un uccello appollaiato su una roccia, la lampada da tavolo ha una linea essenziale, minima, e una struttura giocata sull’equilibrio dei pesi che ha richiesto anni di studio e permette alla lampada di oscillare ma tornare sempre nella posizione orizzontale. La luce, orientabile, è regolata da un sensore di prossimità, posto alla base dell’apparecchio.
A una farfalla si ispira Papilio, la creazione di Armando Bruno e Alberto Torres per Masiero: grazie a tecniche avanzate di lavorazione del metallo, i due designer riescono a dare un’inedita leggerezza a questo materiale. I ricordi d’infanzia e della casa di campagna in cui è cresciuto hanno invece ispirato il norvegese Daniel Rybakken nell’ideazione della lampada Fienile per Luceplan: una geometria semplice, che richiama gli edifici rurali, ma una tecnologia avanzata per la gestione della luce che, riflessa sul tavolo o meglio ancora su un davanzale, crea un effetto di grande e calda luminosità.
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