Marriott International sfida Airbnb e gli altri gruppi dell’home-sharing e, con un nuovo servizio di affitto-casa, entra a
gamba tesa in uno dei segmenti più vivaci del mercato immobiliare.
Stando alle fonti sentite dal Wall Street Journal, il colosso americano degli hotel, che gestisce circa 1,3 milioni di stanze
nel mondo e controlla i marchi Sheraton, W Hotels e Ritz-Carlton, dovrebbe annunciare i dettagli dell'iniziativa a maggio.
L’obiettivo è creare una piattaforma di affitti brevi negli Stati Uniti, sulla falsariga del programma pilota Tribute Portfolio Homes lanciato in Europa insieme al gruppo Hostmaker in alcune città tra cui Londra, Parigi, Roma e Lisbona con 340 immobili in
condivisione.
Utilizzando il servizio, chi affitta casa tramite la piattaforma potrà accumulare punti fedeltà che potranno essere usati
per la prenotazione di un soggiorno in qualsiasi proprietà Marriott.
Se l'iniziativa andrà in porto, il gruppo alberghiero brucerà sul tempo le grandi rivali, come Hilton Worldwide e Hyatt Hotels, che hanno allo studio operazioni analoghe. Il più grande gruppo alberghiero del mondo inizierà presto a prendere
prenotazioni attraverso il suo sito web per 2.000 case in diversi mercati
negli Stati Uniti, in Europa e in America Latina.
Secondo gli analisti, per Marriott, che pure dovrà attenersi alle regole imposte dalle amministrazioni locali sugli affitti
di case a breve termine, l'occasione è ghiotta visto che il fenomeno dell'home-sharing non è passeggero e i gruppi alberghieri
devono fare in modo di aggiudicarsi una fetta della torta.
Snobbate per lungo tempo dai giganti dell'ospitalità, che non le consideravano vere rivali, società come Airbnb si sono affermate
sul mercato e guardano ora anche all'ospitalità tradizionale (per esempio, il mese scorso Airbnb ha
annunciato l'acquisto di Hotel Tonight). Proprio oggi Airbnb ha annunciato che sta lavorando con un gruppo immobiliare di New York per aprire un hotel con 200 suite a Rockefeller
Plaza a Manhattan.
© Riproduzione riservata