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Hotel di lusso, Smeralda Holding investe 120 milioni

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Hotel di lusso, Smeralda Holding investe 120 milioni

Hotel Cala di Volpe
Hotel Cala di Volpe

Importanti lavori di ristrutturazione all'hotel Cala di Volpe, che riapre in questi giorni, e ristrutturazioni in vista anche per gli altri tre alberghi, Cervo, Pitrizza, Romazzino, per completare nei prossimi tre anni il piano d’investimenti quinquennale da 120 milioni di euro di Smeralda Holding. Un piano con ricadute sull'economia della Gallura, dal momento che la società spende 23 milioni l'anno per gli stipendi del personale e oltre 26 milioni per gli acquisti dai fornitori.

Sono quattro le strutture ricettive di lusso che contano un totale di 360 camere, con una clientela in cui prevalgono gli Usa, seguiti dagli italiani e a loro volta da francesi, tedeschi e inglesi, poi l'Est Europa, con volumi di molto inferiori. «La Cina non è un mercato – ha sottolineato il Ceo della società del turismo di lusso della Costa Smeralda, Mario Ferraro - perché alla principale generazione che oggi viaggia non apprezza il mare: ci vorranno altri 10-15 anni».

Le ristrutturazioni sono i pilastri del piano industriale avviato da Smeralda Holding, controllata dal fondo sovrano del del Qatar, che ha in vista anche quelle del Tennis Club e del Pevero Golf, con la realizzazione di venti stanze e una spa al piano interrato. «A fine ristrutturazione, - ha annunciato Ferraro – non tutte le strutture avranno lo stesso brand. Partiremo con una gara già nelle settimane a venire, per arrivare alla selezione a metà del prossimo anno. Il gruppo Marriott – ha risposto quando gli è stato chiesto in merito – sarà certamente tra quelli in gara e comunque resterà con noi fino alla conclusione del piano industriale nel 2023».

Tra i lavori invece appena terminati per la stagione 2019 ci sono le novità al Cala di Volpe, che vede dieci suite, corridoi e la hall con design di Bruno Moinard, la creazione di una Spa curata da Dordoni Architetti e l’apertura di un ristorante Matshuisa, mentre al Romazzino sono stati riprogettati l'ingresso principale dall'architetto Piero Lissoni e la Spa, con ingresso a cui ha dato nuova veste l’architetto Roberto Murgia, mentre è nato all’interno dell’albergo anche il primo kids club. Rinnovata pure la veste degli storici locali sulla piazzetta di Porto Cervo e nella Marina Vecchia brand di fama mondiale sono pronti a essere ospitati nel luxury temporary store. Realizzati anche 5 chilometri di marciapiedi. Per il retail, oltre ai grandi brand già presenti, aprono ora anche Netley, Jaguar e Lamborghini, oltre a Porsche con uno spazio espositivo.

Nessuna intenzione però di ampliare il numero di hotel, parola di Ferraro, interpellato sui 2.300 ettari di terreno che la società possiede: «2.250 sono non edificabili e in ogni caso non vogliamo altri alberghi, ma che la costa resti così, con un'intensità della natura unica al mondo».
L’assemblea dei soci di Smeralda holding – società italiana controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority e proprietaria dal 2012 di asset immobiliari e terreni sul mare lungo la Costa Smeralda – ha approvato il bilancio di esercizio 2018.

«Il Gruppo – si legge in una nota – ha registrato una importante crescita nei ricavi che raggiungono quota 103 milioni di euro, in costante progresso negli ultimi anni, dagli 82 mln di euro nel 2015 agli 87 mln di euro nel 2016 fino ai 100 mln di euro nel 2017». «Le solide performance economiche del Gruppo sono confermate inoltre dalla crescita dell'Ebitda Adjusted, che al 31 dicembre scorso era pari a 32 milioni di euro e si è confermato stabilmente oltre il 30%».

Il 2018 ha fatto registrare anche «un incremento di presenze (+3,3% rispetto al 2017, con un picco del + 7,7% per l’Hotel Pitrizza) come risultato della scelta strategica di allungare la stagione turistica degli hotels (di cinque settimane) e dei positivi benefici della prima fase di investimenti – 30 milioni di euro impiegati entro la fine del 2019 – conclusasi nei tempi previsti e con successo».

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