Economia

Dossier Hotel di lusso e grandi aree spingono gli investimenti 2019

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    Dossier | N. 22 articoli Studi legali dell’anno 2019

    Hotel di lusso e grandi aree spingono gli investimenti 2019

    Sarà l’anno degli hotel questo 2019, anno nel quale il settore immobiliare si attende una conferma del trend di crescita degli investimenti nel nostro Paese. Un volume che dovrebbe essere in linea con gli 8,6 miliardi di euro dello scorso anno.

    Gli esperti sono pronti a scommettere su una forte crescita degli investimenti nel settore dell’ospitalità, partito già avvantaggiato dalla operazione di Lvmh sugli hotel Belmond (il 50% del valore degli asset è in Italia) abbozzata l’anno scorso ma definita in questi ultimi giorni.

    A fine anno il segmento potrebbe superare ampiamente il miliardo di volumi, grazie a una serie di operazioni su alberghi di lusso lungo la penisola. Sul mercato ci sono oggi strutture del calibro del Capri Palace, ma anche realtà minori da riqualificare e oggi in mano a famiglie proprietarie. Sempre a Capri potrebbero essere in vendita gli alberghi della famiglia Morgano, tra cui il famoso Quisisana. A Ischia arriva il gruppo Il Pellicano per gestire il Mezzatorre, storico hotel, in Puglia Rocco Forte gestirà la masseria Torre Maizza.

    Mentre il fermento degli hotel riguarda tutto il Paese altri investimenti sono decisamente localizzati. Si risvegliano città come Torino, che punta a diventare un hub dell’innovazione e dove negli ultimi anni le grandi aziende, come Intesa Sanpaolo e Lavazza, hanno investito in nuovi headquarter. Qui vive un particolare fermento il segmento residenziale. Le famiglie che un tempo si erano spostate a vivere in collina tornano in centro, dove la domanda di immobili si riversa sul segmento medio-alto. I prezzi di questa tipologia di abitazioni viaggiano intorno ai 5mila euro al metro quadrato per il nuovo, la metà di quelli milanesi.

    Diversi i capitali esteri, e non solo, in arrivo a Roma. La capitale vive tuttora una fase di pesante empasse dovuta all’amministrazione, che non supporta - dicono gli esperti - il settore privato, ma riesce a essere di richiamo per gli investitori internazionali nei segmenti uffici, retail e hotel. Le opportunità sono molte, offerte da uno stock immobiliare vecchio e imponente che richiede opere di riqualificazione. Raro, invece, lo sviluppo. Molte aziende e multinazionali hanno scelto nuovi uffici più moderni, come il palazzo che Antirion Sgr sta riqualificando per EY o la futura sede di Apple che aprirà con un affaccio su via Del Corso e uno su piazza San Silvestro.

    Nel segmento hotel è in vendita la storica sede di Bnl in zona via Veneto, la cui destinazione d’uso è appunto alberghiera, per un valore che si aggira intorno ai 260 milioni di euro. Sempre in zona Kryalos per conto dell’investitore Kingstreet ha acquistato due palazzi che diventeranno un hotel a marchio W.

    Roma è l’unica città italiana, oltre a Milano, ad avere un mercato degli investimenti immobiliari liquido.

    Anche Firenze è una città che piace agli investitori. Come Venezia il settore più gettonato è il retail, in grado di attirare retailer e brand di alto livello.

    Tra tutte le città italiane Milano è l’unica che si possa dire internazionale, in grado di (leggi sperare di) competere con le capitali europee.

    Ogni anno il capoluogo lombardo catalizza tra i 2,5 e i quattro miliardi di investimenti. I protagonisti sono i maggiori gruppi internazionali. I grandi progetti di sviluppo sono (0 saranno) in mano a grandi player come gli australiani di Lendlease che giocano su due tavoli, quello dell’ex area Expo e quello di Santa Giulia, e Hines che guarda a Milanosesto insieme a Prelios e ha appena acquisito le aree dell’ex trotto da Snai. Progetti che nel complesso riguardano oltre due milioni di metri quadrati di aree private in via di definizione.

    Milano si allarga dunque verso la periferia, ma al momento il focus degli investimento core (a reddito) e value add (da riqualificare per metterli a reddito) è tutto tra centro storico e Porta Nuova. Qui sono in via di sviluppo una serie di edifici che ricopriranno un’area pari alla zona Garibaldi - il primo sviluppo della sona - grazie a investimenti che arrivano da Abu Dhabi come da Singapore.

    Coima Sgr ha un progetto di riqualificazione che abbraccia Porta Nuova da via Pirelli, dove ha appena acquistato l’ex sede Telecom da Deka e il palazzo del Comune, a via Melchiorre Gioia, dove ha acquisito sempre dal Comune i diritti su due terreni, fino a via Bonnet. Qui il progetto corso Como place sta dando un nuovo volto all’ex sede Unilever.

    La ricerca interattiva sugli studi legali dell'anno 2019, per settori e aree geografiche, è disponibile all'indirizzohttp://lab24.ilsole24ore.com/studi-legali-2019/

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