Analizzando i consumi di mille famiglie-tipo di 4 persone, e considerando dei valori medi di utilizzo per elettrodomestico – e su classi energetiche medie – si può stimare che il consumo di energia elettrica per far funzionare il frigorifero rappresenti quasi il 21% del consumo totale, seguito da lavastoviglie (15%) e illuminazione (10%), mentre lo stand by di apparecchi ed elettrodomestici porta addirittura a un consumo di quasi 220 kWh, che equivale a ben l’8% del totale.
Questo non perché il «frigo» sia un apparecchio energivoro, ma perché, ovviamente, rimane sempre acceso. Con la motivazione contraria, cioè probabilmente una minore frequenza d’uso, si giustifica il fatto che apparecchi che consumano molto in assoluto, come ad esempio ferro da stiro e forno, non si piazzino ai primi posti (ma, per la precisione, rispettivamente all’ottavo e al nono posto).
Sono i risultati di un’indagine condotta da ABenergie, produttore e fornitore italiano di energia elettrica rinnovabile e gas naturale, condotta su un campione di clienti domestici
dell’azienda, al fine di stimarne i consumi medi annui di energia, individuare le voci più “energivore” e attuare misure correttive
orientate ad evitare gli sprechi.
Sulla base di questi valori, ABenergie ha stimato che sarebbe possibile arrivare ad ottenere un risparmio in termini di spreco di energia pari fino al 18% dei consumi. Come? Facendo ovviamente attenzione al modo in cui si utilizzano gli elettrodomestici. E in questo una mano può arrivare dall’IoT (internet of Things) che aiuta a monitorare il livello di consumi.
La soluzione proposta da ABEnergie si chiama DiCE, sistema IoT, che «grazie ad un’interazione basata su semplici movimenti gestuali della mano e attraverso segnali luminosi – si legge in una nota – aiuta e assiste nelle scelte il consumatore: se la luce è verde significa che i consumi risultano nella soglia media, calcolata in base alla stagionalità e alle abitudini di consumo. Quando i consumi aumentano, la luce cambia come un semaforo, fino a diventare rossa lampeggiante nel momento in cui la potenza sta per raggiungere la soglia massima e si presenta il rischio di un blackout».
«La nostra indagine nasce con l’intento di diffondere una maggiore consapevolezza in Italia rispetto alla composizione dei consumi di energia. Diventare più consapevoli è infatti il punto di partenza per poter controllare e di conseguenza ottimizzare l'utilizzo di apparecchi ed elettrodomestici, generando importanti risparmi per le famiglie italiane – ha dichiarato Alessandro Bertacchi, presidente di ABenergie –. In questo percorso il DiCE può cambiare profondamente il rapporto che abbiamo con l’energia».
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