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Dossier Le imprese «tifano» (euro)tory

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Dossier | N. 4 articoliEuropa, da Nord a Sud avanzano i populismi

Le imprese «tifano» (euro)tory

La più esplicita, nei giorni scorsi, è stata Goldman Sachs. Crede in una vittoria dei conservatori alle prossime elezioni e si augura fermamente che il Regno Unito resti nell’Ue. La previsione è figlia di una semplice considerazione: l’economia guiderà la scelta e i votanti tendono a preferire nocchieri Tory se s’avverte ancora qualche spiffero di crisi. Il desiderio lo ha espresso, invece, il presidente e chief operating officer della banca Usa, Gary Cohn: «Vogliamo restare a Londra e per il Regno Unito è imperativo mantenere l’industria finanziaria». Che poi vuole dire: se uscite dall’Ue noi ce ne andremo.

Avvertimento ricorrente dai vertici di Goldman. Previsione e desiderio non necessariamente sono conciliabili visto che David Cameron si ripromette di giocare con spregiudicatezza la carta europea per strappare consenso all’Ukip. In realtà Goldman ha dato corpo ai pensieri di chi considera Londra in netta crescita, ma la vede ancora zavorrata da un deficit al 6% del pil e minacciata dalle possibile recrudescenza della crisi dell’euro. La City vota conservatore non c’è dubbio, ma la City non basta per vincere le elezioni. Il senso di generale incertezza è stato riassunto, nelle scorse settimane, da John Cridland direttore generale della Confederation of British Industry, la Confindustria del Regno: «Il rischio politico è pericolo chiaro e imminente» per lo sviluppo del Paese. Si riferiva alle conseguenze dell’instabilità che potrebbe essere innescata dalla possibile frammentazione del quadro parlamentare, ma anche dalle incertezze sull’adesione all’Ue.

La membership raccoglie il favore di otto imprese britanniche su dieci. Anche l’Item club di Ernest & Young ha avvertito di «possibili choc» che una crisi politico-istituzionale provocherebbe. 60 economisti su 85 riuniti in un panel dal Financial Times sono stati più netti: l’incertezza che sembra prevalere peserà sull’attività economica, minacciando la fiducia dei consumatori.
l.mais