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Renzi-Merkel, confronto su migranti e conti

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Renzi-Merkel, confronto su migranti e conti

  • –di Emilia Patta

«Ciò che abbiamo visto dall’altro lato del Brennero è un puro esercizio di propaganda, come ha voluto sottolineare anche il ministro degli Esteri tedesco». Rispondendo al question time alla Camera Matteo Renzi ha ribadito ieri il “no” ai controlli ripristinati dall’Austria al Brennero, una decisione che il premier si spiega con la campagna elettorale in corso a Vienna. Tuttavia l’iniziativa austriaca «è un’operazione pericolosa perché gioca con la paura, e quando si gioca con la paura non è detto che il vincitore sia quello che rischia per primo». Difesa di Schengen, dunque.

«E siccome il tempo della propaganda non è infinito, ci auguriamo che l’Austria e gli altri governi europei accettino il nostro “Migration Compact” che la Commissione Ue ha accettato e rilanciato con gesto dal grande significato politico per le settimane che ci attendono», dice Renzi. La Commissione Ue guidata da Juncker diventa dunque inaspettatamente un appoggio alla politica italiana sui migranti, tesa anche a rivedere il trattato di Lisbona, mentre proprio Austria e Germania ottengono il rinnovo della sospensione di Schengen per altri sei mesi: «Ci sono Paesi che vogliono prolungare i controlli, e ce ne sono altri d’accordo con l’Italia».

Jean-Claude Juncker, lontani i tempi dei battibecchi a distanza sul piano investimenti, sarà a Roma oggi e incontrerà Renzi a Palazzo Chigi. Ma la giornata di oggi e quella di venerdì, complice la consegna del premio Carlo Magno a Papa Bergoglio, vedranno a Roma una sorta di vertice Ue per l’arrivo, oltreché di Juncker, anche della Cancelliera Angela Merkel, del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk e del presidente socialista del Parlamento europeo Martin Schulz. Con il presidente Juncker verrà affrontato anche il tema delle “pagelle” che la Commissione si appresta a dare sulla nostra legge di Stabilità il prossimo 18 maggio.

Nel ritrovato clima di collaborazione è probabile che Juncker darà a Renzi qualche anticipazione, pur nella riservatezza di un incontro che non è il luogo deputato ad affrontare questo argomento. Come è noto resta il dubbio (se non il no informale) della Commissione sull’accordare all’Italia, oltre alla flessibilità sulle riforme e sugli investimenti, anche quella relativa allo sforzo fatto dal nostro Paese nell’accogliere i migranti (si tratta dello 0,2% del Pil, 3,5 miliardi di euro). Ma è dall’incontro con la Merkel che potranno venire gli spunti più interessanti. Il tema dell’immigrazione e di Schengen sarà il più importante sul tavolo. E Renzi vorrà capire quali aperture ci saranno verso l’Italia che resta in prima linea sulla frontiera non “chiudibile” del Mar Mediterraneo.

E qui si inserisce il tema degli eurobond per sostenere le spese dei singoli Stati per fronteggiare l’immigrazione, proposta italiana sulla quale la Cancelliera si è già detta contraria anche se Juncker l’ha giudicata interessante. Tuttavia la questione eurobond non è per il governo italiano fonte di tensione, si assicura, tanto che tra i temi del colloquio potrebbe esserci la ricerca di meccanismi alternativi di finanziamento per provare a bloccare alla radice, in Africa, i flussi migratori. Ma si toccheranno anche altri temi, dalla Brexit alla crescita, fino a quelli bancari che più dividono Italia e Germania in questo momento: intanto il no determinato di Roma alla proposta tedesca di mettere un tetto ai titoli di Stato nel portafoglio delle banche; poi il completamento dell’Unione bancaria con uno schema unico di garanzia per i depositi, come sostiene l’Italia in disaccordo la Germania.