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Renzi negli Usa, visione comune sulle sfide globali

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L'Analisi|IL VIAggio Del premier

Renzi negli Usa, visione comune sulle sfide globali

La “legacy” più autentica che Barack Obama vuole lasciare alla fine del suo mandato contempla, oltre alla piena integrazione dei neri nella società americana (di cui è testimonianza il nuovo ed emozionante Museo della Storia e cultura afroamericana che Matteo Renzi visiterà domani) il rafforzamento del vincolo transatlantico, unica garanzia per un mondo più sicuro, pacifico e prospero. Si iscrive in questa logica la “cena di Stato” che il presidente uscente e sua moglie Michelle offriranno questa sera alla Casa Bianca a Renzi e signora insieme a una nutrita delegazione di italiani “eccellenti” nella cultura, scienza, spettacolo e sport.

Il premier Matteo Renzi a Washington per incontrare Barack Obama

L’Italia è vista da Obama come una “carta vincente” per la stabilizzazione dell’Europa in un momento assai critico della vita dell’Unione dopo la Brexit e in previsione delle elezioni francesi e tedesche del prossimo anno. Un viaggio americano che il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha sintetizzato al massimo nel briefing di ieri come «un’opportunità per discutere una serie di sfide con un partner importante e per ribadire l’amicizia tra i due Paesi».

In realtà, non c’è solo la visione comune sulle sfide globali, dalla lotta ai cambiamenti climatici alla lotta alla povertà. Il presidente del Consiglio italiano domani mattina affronterà con Obama i principali temi dell’attualità internazionale a cominciare dal futuro dell’Unione europea dopo la Brexit. Le ricette europee contro la crisi dell’eurozona si sono rivelate inefficaci. Su questo concordano sia Obama che Renzi.

Ma c’è di più: come segnalato recentemente anche dal Fondo monetario internazionale le cause profonde del dilagante populismo in Europa vanno ricercate nelle mancate risposte alla crisi economica, alla bassa crescita e alla disoccupazione, specie quella giovanile. Di qui la necessità di cambiare rotta e ridare alla politica il ruolo prioritario che le spetta anche rispetto al disciplina di bilancio e al Fiscal compact di cui si fa continuamente paladina la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Renzi e Obama affronteranno anche le relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico a cominciare dal negoziato Ttip ossia il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti bloccato da veti incrociati. E poi, soprattutto, la sicurezza sia interna che esterna. La Nato resta un baluardo a garanzia della stabilità in Occidente (Washington apprezza il ruolo dell’Italia come contributo alle forze Nato) contro i rischi derivanti dalle posizioni di Mosca che rappresentano una crescente minaccia per i Paesi confinanti a cominciare da quelli baltici.

Il messaggio di benvenuto di Obama

Di Russia Renzi e Obama parleranno anche con riferimento alla crisi siriana e alla situazione ad Aleppo. Tema, questo, che il premer italiano affronterà anche oggi a colazione con il vicepresidente Joe Biden e il segretario di stato John Kerry che ieri a Londra ha ipotizzato di proporre agli alleati occidentali nuove sanzioni da imporre alla Siria e alla Russia a causa dell’assedio di Aleppo.

La lotta al terrorismo resta una priorità dell’Occidente e gli Stati Uniti riconoscono il ruolo che l’Italia sta svolgendo in Iraq per l’addestramento delle forze dell’ordine in funzione anti Isis. Anche sulla Libia viene riconosciuto al nostro Paese un ruolo guida per il rafforzamento dell’esecutivo guidato da Fayez al-Serraj e per sradicare i focolai dell’Isis a Sirte.
Grande attenzione Obama la sta dedicando alla crisi dei migranti e al ruolo che l’Italia svolge nel salvare vite umane nel canale di Sicilia.

Il Menù

Non è un caso che alla cena di Stato di questa sera parteciperà anche la sindaca di Lampedusa Giusy Nicoli, da anni in prima linea per l’accoglienza dei migranti. Non mancherà neppure un confronto sui temi della ricerca e innovazione.

Uno dei piatti del menù

L’Italia, con il progetto ExoMars, sarà il secondo Paese a fare “ammartare” una sonda su Marte mercoledì. Una missione spaziale di straordinaria importanza che vede l’Italia come Paese leader, anche nei finanziamenti, e Torino come capitale del progetto. «Non c’è contrasto tra investire sulla ricerca e lavorare contro la povertà. Altrimenti – osserva Renzi – si vive di piccolo cabotaggio, come vorrebbero i minimalisti».

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