L'interminabile “telenovela” delle Province – tra componenti del governo gialloverde, compresi Salvini e alcuni Cinque stelle, che oggi vorrebbero ripristinarle al cento per cento e altri di parere opposto – pare diventata una nuova versione dell' antica “ammuina” degli ufficiali della regia marina borbonica: come ai tempi di Ferdinando, tutto veniva spostato a bordo della nave, per poi non muovere nulla perché i marinai tornavano sempre al punto di partenza. Sembra paradossale, ma il tema è diventato ancora caldo quasi mezzo secolo dopo le prime crociate di Ugo La Malfa per abolire le amministrazioni provinciali che, di fatto, non hanno mai brillato per i risultati ottenuti, considerando anche la limitatezza delle loro sfere d’intervento, con competenze specifiche solo in materia di scuole e di strade.
Siamo al punto di partenza: in tutti questi anni, dopo tante battaglie per cercare di semplificare la struttura dello Stato che hanno visto in campo, novelli Don Chisciotte, personaggi come Tommaso Padoa -Schioppa e Lamberto Dini, pensavamo che si fosse definitivamente voltata pagina sull'estenuante dibattito Province-sì, Province-no. E, invece, eccoci qua ad affrontare da capo vecchi temi che credevamo ormai definitivamente sepolti.
Dietrofront enti locali: la riforma M5S-Lega fa risorgere le Province
È vero, le amministrazioni provinciali, quando erano pienamente funzionanti, pesavano sui conti dello Stato una decina di volte in meno di quanto costavano le Regioni (qualcosa come il 3 per cento del Pil): poca cosa di fronte all’idrovora pubblica. È anche vero che, tra scuole e strade, l’emergenza appare oggi ancora più grave. Nonostante tutto, però, molti addetti ai lavori considerano assurda, soprattutto in questi tempi di crisi economica, l’ipotesi di un ritorno completo al “deja vu”, con il ripristino “tout court” di un fardello d’epoca napoleonica.
Sembra, in effetti, assurdo chiedere ulteriori sacrifici agli italiani (e l’ipotesi di una manovra-bis, sollecitata dalla Ue, appare sempre più concreta), quando poi si cerca di ripristinare caste e castine che hanno continuato a pesare sul bilancio dello Stato. Se Di Maio ha smentito l’ipotesi di un ritorno al passato con le Province di una volta, sarebbe opportuno, a questo punto, che lo facesse anche l'intero governo, a cominciare dal premier Conte. Sempreché l'esecutivo possa davvero andare avanti.
© Riproduzione riservata