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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2014 alle ore 06:49.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2014 alle ore 16:21.

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Eccezionale Esclusiva di “IL”, il magazine del Sole 24 Ore. I due fondatori della Terza Via, Tony Blair e Bill Clinton, e le due nuove promesse della sinistra di oggi al Governo in Italia e Francia, Matteo Renzi e Manuel Valls, scrivono appositamente per “IL”, il magazine del Sole 24 Ore in edicola venerdì 28 novembre, in occasione dell'anniversario della Conferenza Mondiale di Firenze che quindici anni fa ha cambiato la sinistra mondiale.

Nel novembre 1999, infatti, i leader della sinistra moderna e liberale di allora guidati da Blair e Clinton, si sono riuniti a Firenze per lanciare il movimento della Terza via, un'alternativa pragmatica al liberalismo capitalista classico e alla socialdemocrazia. Quindici anni dopo IL ha chiesto ai due padri fondatori di quel movimento di ricordare quell'esperienza e ai loro due più diretti eredi di raccontare come pensano di affrontare le sfide del futuro.

Blair e Clinton ricordano, nei rispettivi interventi, le conquiste sociali ed economiche ottenute durante la loro stagione di governo e il network creato con gli altri leader progressisti mondiali per provare il cambiamento globale in modo pragmatico, senza il peso delle ideologie del passato, come spiega Christian Rocca nel prologo al mensile.
Blair constata come alla luce del dibattito europeo in corso la Terza Via sia oggi più opportuna che mai: “Il center ground della politica, il centro politico, in Europa e nel Regno Unito, è in pericolo. Ma è ancora il luogo in cui una larga parte degli elettori desidera riunirsi. Questi elettori hanno urgente bisogno di leader come Matteo Renzi e Manuel Valls, ora. Non potrebbe esserci momento migliore per rinnovare la Terza via.” E Clinton gli fa eco scrivendo su IL: “Credo che le lezioni della Conferenza di Firenze siano ancora importanti e spero che la generazione di leader progressisti che si sta affermando porti avanti il testimone e continui a lavorare insieme verso un futuro di cooperazione, prosperità e valori condivisi.”

Ma il Premier Renzi guarda oltre: “È successo e succede alla sinistra di affezionarsi troppo ai cambiamenti che ha realizzato negli anni passati. Nemmeno alla Terza via è oggi possibile affezionarci. Quella lezione e le conquiste che ne seguirono valgono ancora oggi. Eppure non sono più sufficienti. Certo, tutti noi abbiamo in tasca una bussola per attraversare il tempo del nostro impegno politico. Tuttavia nella stagione presente dei grandi mutamenti della globalizzazione, la nostra vecchia bussola può indicarci la direzione sbagliata. Solo una bussola nuova, costruita dalle passioni e dalle intelligenze del presente e ispirata dai bisogni reali che richiamano oggi il nostro impegno – penso, ad esempio, agli sforzi di riforma che stiamo facendo in Italia, dagli 80 euro al cambiamento dell'architettura istituzionale, così come ad altre esperienze in Europa e nel mondo che si muovono nella stessa direzione – può indicarci la giusta direzione del futuro.”
E racconta a IL qual è la sua ricetta per la nuova via per la sinistra: “La globalizzazione impone alle democrazie del mondo non soltanto di essere più veloci nelle proprie dinamiche di rappresentanza e nei processi decisionali. Richiede anche di rendere le dinamiche di rappresentanza e i processi decisionali più trasparenti che in passato. Per ridurre così la distanza che i cittadini percepiscono tra se stessi e le istituzioni, utilizzando anche i nuovi strumenti di comunicazione della Rete. Più velocità e più trasparenza, insomma: una sfida inedita per la storia del pensiero e delle procedure democratiche.”
“Dalla fine degli anni Novanta – quando il dibattito sull'avvenire della sinistra è stato rilanciato in Europa dalla Terza via – sono cambiate molte cose”, spiega Manuel Valls. “I progressisti hanno dovuto affrontare tre grandi rupture: la crisi economica e finanziaria del 2008-2009, l'avanzata dei Paesi emergenti e la gravità della crisi europea che fa tremare le fondamenta del progetto unitario. È sulla base di questa triplice posta in gioco che si devono definire le nuove frontiere del riformismo.”

Anche il Premier francese affida a IL la sua ricetta per la nuova via della Sinistra: “Per uscire dall'attuale situazione sappiamo che esistono tre strumenti d'azione: la politica monetaria, la politica fiscale e le riforme strutturali. Ma l'articolazione di questi tre strumenti resta poco soddisfacente. Dobbiamo avanzare con lo stesso passo sui tre fronti. Quello della politica monetaria, quello della crescita e degli investimenti e quello delle riforme. Se non ci presenteremo pronti all'appuntamento su questi tre aspetti, allora la gente si rivolterà”.

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