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Gesù continua a nascere

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Gesù continua a nascere

Nelle “Lettere milanesi” di Rilke si legge una riflessione che potrebbe aiutarci a meglio comprendere il Natale: “Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente”. Gesù non ebbe sorte diversa. È nato in circostanze che i vangeli di Matteo (attento alla tradizione ebraica) e di Luca (gran descrittore) riferiscono diversamente; Marco non parla della vicenda, Giovanni paragona il fatidico evento al Logos che “si fa carne” e viene tra noi, adottando un linguaggio che avrebbe inteso un filosofo della scuola stoica più che un semplice fedele.
Eppure è Natale per tutti. Per i bambini che vorrebbero viverlo con la neve, forse perché così lo intendeva Dickens; per gli adulti che consumano, per i produttori che lo aspettano, per il mondo che riesce a trovare un giorno di riflessione e qualche ora per esprimere i migliori sentimenti. C'è un Natale della letteratura e ce n'è un altro, vivente di semplici tradizioni, che si rifugia tra alberi addobbati e presepe. E' possibile trovarne ulteriori, all'infinito.

Lo insegna un libro da guardare e meditare, ideato da François Boespflug e Emanuela Fogliadini, “La natività di Cristo nell'arte d'Oriente e d'Occidente”, appena pubblicato da Jaca Book (pp. 142, euro 18).
I due autori, teologi ed esperti di arte e di storia del cristianesimo, hanno raccolto immagini della nascita di Gesù ricorrendo a scultura, pittura o altro. Si va da un bassorilievo di Arles del IV secolo a una vetrata di Emil Wachter del 1975. Ecco la miniatura di un evangeliario di Bernward di Hildesheim risalente al 1015 circa, oppure l'attenzione si sofferma su un affresco di Giotto che si trova nella cappella degli Scrovegni a Padova o, ancora, l'invito è per un'icona della scuola di Rublev, conservata nella Cattedrale dell'Annunciazione del Cremlino di Mosca. La visita guidata e la meditazione dedicata alla natività del Signore proseguono nelle fascinose immagini di Federico Barocci o di Georges de La Tour, di Franz von Uhde o con un acquarello di Alfred Manessier.

Tutti hanno cercato di evocare con la loro arte quel momento in cui un bambino nacque forse in una stalla, comunque non in una casa ricca, oltre due millenni fa. Il libro, con le sue attente e informate schede, aiuta a capire la visita che gli artisti fecero al Salvatore, per due millenni. Le immagini sembrano sussurrare: Gesù continua a nascere, a sfidare la storia; cerca di farlo in un mondo che ogni giorno scopre che si nasce anche senza un atto d'amore. Tuttavia il Natale altro non è che il mistero di un Dio che diventa uomo perché si è innamorato. Come sosteneva Meister Eckhart: il Padre avvertì un fremito d'amore per il Figlio e ci fu l'incarnazione.

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